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Alimentazione e salute
30 Aprile 2025 - 16:25
Secondo le principali raccomandazioni nutrizionali a livello mondiale, la frutta secca dovrebbe essere inclusa ogni giorno nella dieta, anche in piccole quantità. Tra le varietà più benefiche spiccano le noci comuni, che non solo contrastano i processi infiammatori, ma sembrano anche contribuire alla prevenzione della comparsa di polipi intestinali, potenzialmente precursori del tumore al colon-retto.
Questi benefici sono stati messi in luce da uno studio recente, finanziato dalla California Walnut Commission e dall’American Institute for Cancer Research, e condotto da un team dell’Università del Connecticut. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Cancer Prevention Research.
Per valutare gli effetti delle noci sulla salute intestinale, i ricercatori hanno selezionato circa 40 partecipanti, tra i 40 e i 65 anni, con fattori di rischio per il tumore al colon. Inizialmente, è stato loro chiesto di evitare per una settimana non solo le noci, ma anche alimenti contenenti ellagitannini – una classe di polifenoli presenti anche in frutti come fragole e melograni. Questo passaggio era essenziale, poiché tali composti vengono metabolizzati esclusivamente dal microbiota intestinale, generando urolitine, sostanze attive contro l’infiammazione e la crescita cellulare anomala.
Conclusa la fase di eliminazione, i soggetti hanno introdotto le noci nella propria alimentazione quotidiana per tre settimane. Al termine, sono stati sottoposti a colonscopia e ad analisi di sangue, urine e campioni fecali. I ricercatori hanno riscontrato un aumento significativo dell’urolitina A nelle urine e della concentrazione ematica di peptide YY, una molecola legata a un minor rischio oncologico intestinale. Inoltre, si è osservata una riduzione dei marker infiammatori nel sangue.
Esaminando i polipi rimossi in alcuni pazienti, gli studiosi hanno notato che, nei soggetti con alti livelli di urolitina A, le cellule tumorali presentavano quantità inferiori di vimentina – un indicatore di attività tumorale – rispetto a quelle di chi non aveva mangiato noci.
Queste evidenze, in linea con precedenti ricerche su modelli animali, rafforzano l’idea che l’urolitina A svolga un ruolo protettivo nei confronti delle cellule intestinali. Poiché la sua produzione dipende direttamente dall’assunzione di cibi ricchi di ellagitannini, come le noci, i risultati suggeriscono che il consumo quotidiano di una manciata di questi frutti possa rappresentare una strategia preventiva efficace.
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