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Un mondo senza Internet, anche solo per qualche ora

Il blackout che ha colpito Spagna e Portogallo ha messo alla prova la nostra dipendenza dalla connessione

Un mondo senza Internet, anche solo per qualche ora

Internet è oggi talmente radicata nella nostra quotidianità che, come sosteneva già nel 2016 il saggista Clay Shirky, “la sua influenza sta diventando impossibile da vedere”. Secondo lui, immaginare un mondo senza Internet è tanto difficile quanto immaginare la Londra dell’Ottocento senza vapore o la New York degli anni Trenta senza ascensori.

Numerosi studi scientifici hanno approfondito gli effetti cognitivi dell’utilizzo intensivo di Internet. Un’ampia ricerca pubblicata su World Psychiatry nel 2019 ha evidenziato come la continua esposizione a informazioni online possa ridurre la capacità di concentrazione su singoli compiti e alterare il modo in cui archiviamo e recuperiamo le informazioni. Anche la socialità digitale, secondo vari esperti, ha effetti sulle relazioni offline e può influenzare la percezione di sé, soprattutto nei più giovani.

Più recentemente, uno studio clinico pubblicato su PNAS Nexus ha analizzato i risultati di un esperimento condotto su 467 adulti, ai quali è stato impedito per due settimane l’accesso a Internet dallo smartphone (ma non da altri dispositivi). I risultati hanno mostrato miglioramenti in attenzione, benessere psicologico e salute mentale nel 91 per cento dei partecipanti. Senza Internet a portata di tasca, molte persone hanno passato più tempo all’aperto, fatto più attività fisica e avuto più contatti faccia a faccia.

Tra gli effetti della vita sempre connessa, è finito sotto osservazione anche l’uso di strumenti di navigazione come Google Maps. Ci sono prove che l’uso regolare del GPS possa ridurre la capacità di orientamento, anche se al momento non ci sono evidenze che ciò comporti un deterioramento più generale della memoria. Un’altra area di indagine riguarda la cosiddetta “demenza digitale”, ossia l’ipotesi che Internet possa accelerare il declino cognitivo tra le persone anziane. Una recente meta-analisi di 57 studi pubblicata su Nature Human Behaviour ha però smentito questa teoria, rilevando invece una correlazione tra uso regolare di dispositivi digitali e minore declino cognitivo tra gli over 50.

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