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Giornate mondiali

Giornata Internazionale del Jazz: un linguaggio universale che unisce il mondo

Il 30 aprile si celebra il jazz come patrimonio culturale globale, simbolo di libertà, dialogo tra i popoli e continua evoluzione artistica

Giornata Internazionale del Jazz: un linguaggio universale che unisce il mondo

Il 30 aprile si celebra la Giornata Internazionale del Jazz, una ricorrenza annuale che coinvolge musicisti e appassionati in ogni parte del mondo. Questa occasione speciale è dedicata alla valorizzazione del jazz come patrimonio culturale condiviso e strumento di dialogo tra culture e nazioni.

Nato alla fine del XIX secolo negli Stati Uniti dall’incontro tra le radici africane e le sonorità europee, il jazz ha sempre rappresentato un genere musicale capace di evolversi continuamente, assimilando stili diversi e riflettendo le istanze sociali dei tempi. È anche diventato simbolo di resistenza e libertà, legandosi strettamente a battaglie civili contro razzismo e discriminazioni.

Istituita ufficialmente dall’UNESCO nel 2011 su proposta del leggendario pianista Herbie Hancockambasciatore dell’organizzazione per il dialogo tra culture – la Giornata mira a riconoscere il jazz come un mezzo di comunicazione globale e inclusiva, capace di abbattere confini, unire comunità diverse e promuovere valori universali come la pace, la libertà e i diritti umani.

Oltre 190 Paesi partecipano ogni anno alle celebrazioni, con un fitto calendario di concerti, workshop, attività didattiche ed eventi che coinvolgono scuole, enti locali e istituzioni culturali. Il momento centrale dell’iniziativa è rappresentato dall’All-Star Global Concert, un evento internazionale che riunisce grandi nomi del panorama jazzistico e che quest’anno viene trasmesso in diretta streaming su YouTube, Facebook e UN Web TV. A presentarlo, oltre a Hancock, anche l’attore premio Oscar Jeremy Irons.

Il jazz in Italia: storia e rinascita

In Italia il jazz fece la sua comparsa nei primi decenni del Novecento attraverso i dischi importati dagli Stati Uniti. Nonostante le iniziali resistenze – il regime fascista lo bollò come musica “decadente” – il genere conquistò presto i locali notturni delle grandi città come Roma, Milano, Genova e Napoli.

Il periodo compreso tra gli anni ’30 e ’60 fu particolarmente florido per il jazz italiano, che vide l’emergere di figure emblematiche come Gorni Kramer, Enrico Rava, Giorgio Gaslini, Renato Sellani, Jula De Palma e Johnny Dorelli. Tuttavia, dagli anni ’70 in poi, la popolarità del genere andò diminuendo.

Negli ultimi dieci anni, però, si è assistito a una vera rinascita del jazz nel nostro Paese, trainata da una nuova generazione di artisti talentuosi e innovativi. Tra i nomi più rilevanti figurano Paolo Fresu, Stefano Bollani, Giovanni Allevi, Sergio Cammariere e Danilo Rea, apprezzati anche oltre i confini nazionali.

A confermare questo rinnovato entusiasmo sono anche i numerosi festival di prestigio che animano il calendario culturale italiano, come il Torino Jazz Festival, il Pescara Jazz, il Venezia Jazz Festival e il Pistoia Blues. Ancora una volta, il jazz dimostra la sua straordinaria capacità di rinnovarsi restando fedele alle proprie origini.

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