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Libertà di stampa ai minimi storici: l’Italia scivola al 49° posto. Preoccupano gli attacchi ai giornalisti

Nel rapporto di Reporters Sans Frontières, l’Italia registra il peggior risultato in Europa occidentale. Male anche gli USA. Domani la Giornata mondiale per la libertà di stampa

Libertà di stampa ai minimi storici: l’Italia scivola al 49° Posto, Preoccupano gli Attacchi ai Giornalisti

La libertà di stampa è a un punto di non ritorno. L'ultimo report di Reporters Sans Frontières (RSF), alla vigilia della Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa, rivela un quadro allarmante: l’Italia, per la prima volta, scende al 49° posto, perdendo tre posizioni rispetto al 2024 e diventando il Paese peggiore tra quelli dell'Europa occidentale.

Una regressione che non si limita alla nostra nazione. A livello globale, più della metà della popolazione mondiale vive in Paesi con una situazione di libertà di stampa classificata come “molto grave”. Le democrazie più consolidate non sono esenti: gli Stati Uniti scivolano al 57° posto, complici i toni sempre più ostili verso i media, in particolare con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. La Germania, dal canto suo, precipita all'11° posto, segno di un clima di crescente ostilità da parte dell'estrema destra.

Nonostante le difficoltà, l’Europa rimane il continente dove la libertà di stampa è ancora relativamente protetta, con sette Paesi in cui la situazione è definita “buona”. In cima alla classifica si confermano la Norvegia, seguita da Estonia e Paesi Bassi, modelli di trasparenza e protezione dei giornalisti. Al fondo, invece, il buio totale: Cina, Corea del Nord ed Eritrea continuano a occupare le ultime posizioni.

In Italia, i giornalisti sono sempre più minacciati non solo dalla criminalità organizzata, soprattutto al Sud, ma anche da gruppi estremisti e da un clima politico che cerca di mettere il bavaglio all'informazione. 

Il giornalismo indipendente è una spina nel fianco degli autocrati”, ha dichiarato la direttrice di RSF, Anja Osterhaus, sottolineando che, senza una base economica solida, il futuro dei media liberi è a rischio. Con testate indipendenti in difficoltà, giornalisti precari e una crescente concentrazione editoriale, è sempre più difficile smascherare la disinformazione e la propaganda che avvelenano il dibattito pubblico.

L'Italia, pur vantando alcune delle eccellenze giornalistiche più rispettate al mondo, vede i suoi reporter lavorare sotto scorta o costretti a emigrare per poter svolgere il loro mestiere senza rischiare la vita. In un contesto simile, il diritto dei cittadini ad essere informati si restringe, minando uno dei principi fondamentali di una democrazia.

Senza una stampa libera, anche gli altri diritti iniziano a sgretolarsi. Il giornalismo indipendente è la sentinella della democrazia: se crolla, con esso rischiano di crollare tutte le libertà.


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