l'editoriale
Cerca
Animali
02 Maggio 2025 - 11:50
Un axolotl
Simbolo nazionale, creatura mitica e protagonista inatteso di videogiochi e banconote, l’axolotl (Ambystoma mexicanum) è un frammento vivente della cultura e della biodiversità messicana. Eppure, dietro il suo perpetuo sorriso e le adorabili piume branchiali, si nasconde una realtà drammatica: in natura, l’axolotl è sull’orlo dell’estinzione. Un recente studio condotto in Messico offre però nuova speranza. In un raro esempio di successo nella conservazione degli anfibi, 18 axolotl nati in cattività sono stati rilasciati in habitat restaurati e artificiali nei pressi di Città del Messico, sopravvivendo per oltre 40 giorni e mostrando segni concreti di adattamento e benessere. È una piccola vittoria, ma preziosa, per una specie che ha perso il 99,5% della sua popolazione selvatica in appena vent’anni.
L’axolotl è endemico del lago Xochimilco, nel sud di Città del Messico. Nell'antichità era venerato come incarnazione del dio azteco Xolotl, divinità del fuoco e dei lampi. Oggi è considerato "criticamente minacciato" dalla Lista Rossa IUCN. I numeri parlano chiaro: da 6.000 esemplari per chilometro quadrato nel 1998 a soli 36 nel 2014. E i rischi continuano a moltiplicarsi. L’espansione urbana ha devastato gli ecosistemi lacustri. L’inquinamento delle acque, l’introduzione di specie invasive come la trota iridea e la perdita di zone umide hanno ridotto drasticamente lo spazio vitale dell’axolotl. Come se non bastasse, il cambiamento climatico e la diffusione del fungo chytride, responsabile di gravi epidemie anfibie in tutto il mondo, minacciano ulteriormente la sopravvivenza di questo anfibio unico, capace di rigenerare cuore, midollo spinale e perfino parti del cervello.
Per far fronte a questa crisi, un gruppo di ricercatori messicani ha messo a punto un esperimento pionieristico. Guidati dall’ecologa Alejandra Ramos dell’Universidad Autónoma de Baja California e con il supporto di Luis Zambrano dell’UNAM, gli scienziati hanno rilasciato 18 axolotl allevati in cattività in due ambienti selezionati con cura: un canale restaurato nel lago Xochimilco e uno stagno alimentato da sorgenti in una zona umida artificiale. Ogni axolotl è stato dotato di un trasmettitore radio per monitorarne gli spostamenti e la sopravvivenza. I risultati sono stati sorprendenti: tutti e 18 gli animali sono sopravvissuti per tutta la durata del test. Tre esemplari ricatturati sono persino aumentati di peso, segno che erano riusciti a cacciare e nutrirsi con successo. Le osservazioni hanno mostrato che inizialmente gli animali si spostavano molto, probabilmente per esplorare il nuovo ambiente, prima di stabilirsi in zone favorevoli. Il picco di attività si è registrato attorno ai 16°C, suggerendo che la temperatura è un fattore chiave per il loro benessere.
Per gli scienziati, la reintroduzione è un “piano B”. L’obiettivo primario resta quello di ripristinare gli habitat naturali del lago Xochimilco, attraverso la costruzione di nuove chinampas, isole galleggianti agricole tradizionali, adattate alla vita dell’axolotl. Ma è un processo lento, costoso e complesso. Se questi sforzi dovessero fallire, l’esperimento dimostra che l’allevamento in cattività può essere una risorsa concreta per salvare la specie. Il progetto non sarebbe stato possibile senza la collaborazione con contadini locali e volontari, che hanno aiutato a realizzare zone umide artificiali filtrate naturalmente, adatte alla vita degli axolotl. Come ha dichiarato Ramos, “i progetti di restauro non sono facili, ma si possono realizzare. Serve solo l’impegno di molte persone.”
L’axolotl è un simbolo dell’identità messicana. Nel 2021, è stato raffigurato sulla banconota da 50 pesos. Lo stesso anno, ha conquistato le nuove generazioni grazie alla sua inclusione nel videogioco Minecraft, diventando un’icona pop tra arte urbana, gadget e pasticcerie che vendono biscotti a forma di salamandra. Come ha sottolineato Luis Zambrano: “Se perdiamo questa specie, perdiamo una parte di ciò che siamo.”
Il caso dell’axolotl è emblematico di una crisi più ampia. Metà delle specie anfibie nel mondo è in declino, e un terzo è a rischio estinzione. Il Messico, con i suoi habitat unici che spaziano dalle foreste tropicali alle montagne nebbiose, è un punto caldo di biodiversità, ma anche un territorio fragile. Altre specie messicane, come la rana dei ruscelli delle pinete, il serpente notturno di Clarion (nella foto) e la lucertola alligatore, condividono un destino simile. Tuttavia, i fondi pubblici per la conservazione sono in calo: durante il mandato di Andrés Manuel López Obrador, la spesa per l’ambiente è stata tagliata del 35%. Per invertire la rotta, serve un impegno congiunto di scienziati, istituzioni, aziende e cittadini. Non basta l’interesse scientifico: serve un movimento collettivo che riconosca nella salvezza dell’axolotl e delle altre specie in pericolo un’urgenza culturale, ambientale e morale.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..