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Animali
23 Aprile 2025 - 11:30
Massimo Vacchetta con uno dei suoi ricci
Un riccio di appena 25 grammi ha cambiato la vita di un uomo di 75 chili. E oggi, quella storia ha fatto il giro del mondo. Massimo Vacchetta, veterinario a Novello, nelle Langhe, è il fondatore del Centro Recupero Ricci “La Ninna”, una realtà unica in Europa che ogni anno cura e reintroduce in natura tra i 400 e i 500 esemplari. Tutto cominciò nel 2014, quando, in un ambulatorio di bovini, gli fu affidata una piccola riccia orfana. La chiamò Ninna. In quell’incontro nacque una missione.
Oggi Vacchetta è anche presidente dell’Associazione “La Casa dei Ricci”, ha pubblicato due bestseller (25 grammi di felicità, Cuore di riccio), e con la disegnatrice Roberta Morucci ha dato vita al fumetto 75 kg di felicità. Il titolo, ironico e simbolico, celebra la potenza dell’empatia tra uomo e animale. Una potenza che ha conquistato anche Brigitte Bardot, che ha deciso di firmare la prefazione dell’edizione francese del volume.
È stata Florence Marchal, volontaria del centro, a tradurre il libro e inviarlo alla celebre attrice, da sempre attivista per i diritti degli animali. Bardot ha letto il fumetto durante le festività natalizie e, colpita dalla storia, ha risposto con una lettera piena di entusiasmo, allegando anche un disegno originale di un riccio che annusa un fiore. «La Ninna è prioritaria», ha scritto. «Vi manderò presto il mio testo. Ho una vera passione per i ricci».
Il fumetto ha già ricevuto l’apprezzamento di Brian May, chitarrista dei Queen e fondatore in Inghilterra del centro “The Amazing Grace”, e del maestro dell’animazione Bruno Bozzetto, autore della prefazione dell’edizione italiana. Con il ricavato delle vendite, Vacchetta sogna di costruire il primo ospedale europeo dedicato ai ricci, sempre più minacciati dalla crisi ambientale e climatica. Per questo scopo, ha organizzato ad Alba il Riccio Music Day, che vede la partecipazione di artisti di spicco come Alberto Fortis ed è stato protagonista di un precedente articolo.
In media, al centro di Novello soggiornano circa 200 esemplari: molti in degenza temporanea, alcuni in riabilitazione, altri in ricovero permanente. Perché i ricci, oltre ad essere adorabili, sono anche sentinelle ecologiche: territoriali,insettivori e a stretto contatto con il suolo, la loro scomparsa segnala il deterioramento profondo degli ecosistemi. Sulla sua pagina Facebook, Massimo condivide il processo di salvataggio dei ricci, e le cure a cui vengono sottoposti.
In Europa la popolazione dei ricci è diminuita del 70% in vent’anni. In Inghilterra, dagli anni ’70 a oggi, è passata da 30 milioni a meno di 800.000 esemplari. Un declino drammatico che ha spinto il Centro “La Ninna” ad avviare, nel 2023, una collaborazione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino. Al progetto hanno già aderito altri cinque atenei europei, con l’obiettivo di analizzare le cause di ricovero e morte, e tracciare una mappa aggiornata del rischio.
Vacchetta, intanto, continua il suo lavoro silenzioso, guidato da una convinzione semplice: «Se non proteggeremo i ricci, non proteggeremo noi stessi». A ricordarcelo, ogni giorno, è quel piccolo musetto appuntito che un giorno gli ha cambiato la vita.
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