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Moda
05 Maggio 2025 - 10:30
Il 2025 si annuncia come un anno d’oro per gli appassionati del mondo di Jane Austen. A due secoli e mezzo dalla nascita della scrittrice inglese – avvenuta il 16 dicembre 1775 a Steventon – l’universo della moda internazionale ha deciso di celebrarne l’eredità con un ritorno in grande stile all’eleganza raffinata e leggera dell’epoca Regency. Non si tratta solo di un’operazione nostalgica, ma di una vera e propria riscoperta estetica, in cui l’immaginario romantico dei romanzi austeniani si fonde con i linguaggi contemporanei dell’haute couture e del prêt-à-porter.
Dalle passerelle primaverili alle collezioni autunnali, il 2025 segna il trionfo della vita impero, delle silhouette scivolate e dei tessuti eterei. Un lessico visivo che richiama gli anni tra il 1811 e il 1820, quando, in Inghilterra, si affermavano nuove forme di grazia femminile: scollature ampie, corpetti sagomati e gonne fluenti che accarezzano il corpo senza costringerlo, ispirati ai drappeggi dell’antichità classica. È questo lo spirito con cui designer come Giambattista Valli, Marina Moscone e Bora Aksu hanno reinventato la moda Regency, traducendola in abiti che dialogano con la sensibilità contemporanea, senza rinunciare all’incanto del passato.
Giambattista Valli Primavera 2025 Couture (sinistra); Bora Aksu Autunno-Inverno 2025 prêt-à-porter (destra)
Il legame tra la moda e Jane Austen non è solo estetico, ma profondamente concettuale. Nei suoi romanzi, l’autrice privilegia l’evoluzione interiore dei personaggi, più che la trasformazione dell’aspetto fisico. Le sue eroine – da Elizabeth Bennet a Elinor Dashwood – incarnano un’idea di femminilità libera e dinamica. Ed è proprio questa libertà che i nuovi abiti Regency cercano di evocare: nessuna costrizione rigida, nessuna crinolina ingombrante, ma capi pensati per valorizzare il movimento, il carattere, l’individualità.
A contribuire alla riscoperta globale di questo stile è anche il ritorno sul grande schermo del film "Orgoglio e pregiudizio" del 2005, diretto da Joe Wright. La performance di Keira Knightley nei panni di Elizabeth Bennet ha segnato un’epoca, influenzando intere generazioni di fashion designer e ispirando uno stile Regency più terreno, autentico, eppure straordinariamente elegante. Quel mix di disinvoltura e grazia è diventato un punto di riferimento per collezioni intere, e oggi torna protagonista in un momento culturale di forte riscoperta delle radici storiche e letterarie della moda.
Ma il fascino Regency non è certo una novità. Negli anni, numerose maison hanno attinto da questa fonte inesauribile di ispirazione. Givenchy ha spesso inserito nelle sue creazioni linee pulite ed elementi neoclassici, unendo rigore formale e romanticismo. Alexander McQueen, da sempre maestro nel fondere storia e provocazione, ha riletto i codici Regency con uno sguardo dark e visionario. Vera Wang e Dolce & Gabbana hanno proposto abiti che evocano balli a lume di candela e giardini inglesi, ma in chiave red carpet: indimenticabile l’apparizione di Eva Mendes al Met Gala del 2006, con un abito che sembrava uscito dalle pagine di "Ragione e Sentimento".
Eva Mendes al Met Gala 2006
Alexander McQueen Autunno 2008 prêt-à-porter
Il 2025, con il suo tributo collettivo a Jane Austen, dimostra ancora una volta che la moda è un racconto senza tempo. Ogni abito, ogni collezione, è una dichiarazione d’amore al passato che sa ancora parlarci con voce nuova. E se è vero, come scriveva Austen, che “la persona, sia essa uomo o donna, che non trova piacere in un buon romanzo, deve essere insopportabilmente stupida”, allora lo stesso si può dire di chi non riconosce la magia che l’epoca Regency continua a esercitare su stoffe, tagli e sogni.
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