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Jane Austen vive ancora tra le passerelle: il grande amore degli stilisti per la moda Regency

Nell'anno del suo 250esimo compleanno celebriamo la grande scrittrice inglese con le collezioni che più di tutte affondano il proprio stile tra le pagine della Austen

Jane Austen vive ancora tra le passerelle: il grande amore degli stilisti per la moda Regency

Il 2025 si annuncia come un anno d’oro per gli appassionati del mondo di Jane Austen. A due secoli e mezzo dalla nascita della scrittrice inglese – avvenuta il 16 dicembre 1775 a Steventon – l’universo della moda internazionale ha deciso di celebrarne l’eredità con un ritorno in grande stile all’eleganza raffinata e leggera dell’epoca Regency. Non si tratta solo di un’operazione nostalgica, ma di una vera e propria riscoperta estetica, in cui l’immaginario romantico dei romanzi austeniani si fonde con i linguaggi contemporanei dell’haute couture e del prêt-à-porter.

Dalle passerelle primaverili alle collezioni autunnali, il 2025 segna il trionfo della vita impero, delle silhouette scivolate e dei tessuti eterei. Un lessico visivo che richiama gli anni tra il 1811 e il 1820, quando, in Inghilterra, si affermavano nuove forme di grazia femminile: scollature ampie, corpetti sagomati e gonne fluenti che accarezzano il corpo senza costringerlo, ispirati ai drappeggi dell’antichità classica. È questo lo spirito con cui designer come Giambattista Valli, Marina Moscone e Bora Aksu hanno reinventato la moda Regency, traducendola in abiti che dialogano con la sensibilità contemporanea, senza rinunciare all’incanto del passato.

 

Giambattista Valli Primavera 2025 Couture (sinistra); Bora Aksu Autunno-Inverno 2025 prêt-à-porter (destra)

Il legame tra la moda e Jane Austen non è solo estetico, ma profondamente concettuale. Nei suoi romanzi, l’autrice privilegia l’evoluzione interiore dei personaggi, più che la trasformazione dell’aspetto fisico. Le sue eroine – da Elizabeth Bennet a Elinor Dashwood – incarnano un’idea di femminilità libera e dinamica. Ed è proprio questa libertà che i nuovi abiti Regency cercano di evocare: nessuna costrizione rigida, nessuna crinolina ingombrante, ma capi pensati per valorizzare il movimento, il carattere, l’individualità.

A contribuire alla riscoperta globale di questo stile è anche il ritorno sul grande schermo del film "Orgoglio e pregiudizio" del 2005, diretto da Joe Wright. La performance di Keira Knightley nei panni di Elizabeth Bennet ha segnato un’epoca, influenzando intere generazioni di fashion designer e ispirando uno stile Regency più terreno, autentico, eppure straordinariamente elegante. Quel mix di disinvoltura e grazia è diventato un punto di riferimento per collezioni intere, e oggi torna protagonista in un momento culturale di forte riscoperta delle radici storiche e letterarie della moda.

Ma il fascino Regency non è certo una novità. Negli anni, numerose maison hanno attinto da questa fonte inesauribile di ispirazione. Givenchy ha spesso inserito nelle sue creazioni linee pulite ed elementi neoclassici, unendo rigore formale e romanticismo. Alexander McQueen, da sempre maestro nel fondere storia e provocazione, ha riletto i codici Regency con uno sguardo dark e visionario. Vera Wang e Dolce & Gabbana hanno proposto abiti che evocano balli a lume di candela e giardini inglesi, ma in chiave red carpet: indimenticabile l’apparizione di Eva Mendes al Met Gala del 2006, con un abito che sembrava uscito dalle pagine di "Ragione e Sentimento".

Eva Mendes al Met Gala 2006

 

Alexander McQueen Autunno 2008 prêt-à-porter

Il 2025, con il suo tributo collettivo a Jane Austen, dimostra ancora una volta che la moda è un racconto senza tempo. Ogni abito, ogni collezione, è una dichiarazione d’amore al passato che sa ancora parlarci con voce nuova. E se è vero, come scriveva Austen, che “la persona, sia essa uomo o donna, che non trova piacere in un buon romanzo, deve essere insopportabilmente stupida”, allora lo stesso si può dire di chi non riconosce la magia che l’epoca Regency continua a esercitare su stoffe, tagli e sogni.

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