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Problemi alta velocità

WiFi sull’alta velocità: ecco perché la connessione resta ancora un problema

Nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, navigare in treno è spesso frustrante

WiFi sull’alta velocità: ecco perché la connessione resta ancora un problema

Ogni giorno, migliaia di viaggiatori salgono sui treni Frecciarossa e Italo sperando di lavorare, guardare un film o semplicemente mandare un’email grazie al WiFi di bordo. Ma di solito, questo non accade: connessioni lente, pagine che non si caricano, streaming bloccato. La sensazione diffusa è che "il WiFi sull’alta velocità non funzioni mai". Negli ultimi anni, la situazione è migliorata. Su alcune tratte e in certi momenti della giornata si può navigare decentemente, ma basta un viaggio in campagna o in galleria per rendersi conto che i problemi sono tutt’altro che risolti. Il motivo principale è tecnico: mantenere connessi centinaia di passeggeri su un treno che viaggia a 250 km/h è una sfida ancora complessa, anche nell’era del 5G.

Un treno si comporta come un gigantesco smartphone: sulle carrozze ci sono antenne che si connettono ai ripetitori cellulari, un potente modem centralizza il segnale e lo redistribuisce via WiFi all’interno. Finché il convoglio è fermo in stazione, tutto bene. Ma quando è in movimento, il modem deve continuare a “parlare” con ripetitori diversi che si susseguono rapidamente: un processo chiamato “handover”, che le reti mobili non sempre gestiscono alla perfezione, soprattutto in zone rurali o montuose dove la copertura è debole. In più, ogni ripetitore può supportare solo un numero limitato di connessioni contemporanee. Un treno ad alta velocità può arrivare in pochi istanti a saturarne uno.

Per migliorare la stabilità del servizio, vengono impiegati sistemi in grado di collegarsi a più reti contemporaneamente (3G, 4G, 5G) e di diversi operatori, così da compensare eventuali cali di segnale. Una delle soluzioni più avanzate è quella di Icomera, società svedese che collabora con Trenitalia, capace di gestire segnali multipli in parallelo.

Paradossalmente, molti viaggiatori riescono a navigare meglio con la rete dati del proprio smartphone che con il WiFi del treno. I telefoni moderni, infatti, hanno modem più recenti e performanti, passano direttamente dai ripetitori senza intermediari e possono ricevere una quota maggiore di banda.

Il futuro della connettività ferroviaria, però, potrebbe arrivare dallo spazio. Icomera sta sviluppando sistemi ibridi capaci di sfruttare anche i segnali satellitari, come quelli della costellazione Starlink di SpaceX. Entro la fine dell’anno dovrebbero arrivare le prime soluzioni commerciali, anche se non è ancora chiaro quali operatori ferroviari saranno i primi ad adottarle.

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