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Giornate mondiali
08 Maggio 2025 - 15:08
L’8 maggio ricorre la Giornata Internazionale dell’Asino, un'occasione per sensibilizzare sull’importanza e le peculiarità di questi animali tanto umili quanto sorprendenti.
La ricorrenza è stata istituita da organizzazioni animaliste e rifugi dedicati alla tutela degli asini, come il Donkey Sanctuary (Regno Unito) e The Donkey Sanctuary India, per promuovere:
il benessere degli asini e la protezione contro maltrattamenti e abbandono,
la valorizzazione culturale e storica del loro ruolo accanto all’uomo,
la conoscenza delle loro capacità cognitive ed emotive, spesso paragonabili a quelle di cavalli e cani.
In molte aree del mondo, l’asino è ancora oggi un mezzo insostituibile di trasporto, lavoro e supporto sociale, ma continua a essere vittima di sfruttamento e pregiudizi. La giornata dell’8 maggio vuole ribaltare questa narrativa, celebrandolo come un animale intelligente, empatico e resiliente.
Ecco l'elenco delle dieci cose che forse non sai sugli asini:
Gli asini formano legami profondi e duraturi. Se due sono amici, sarà facile notarli sempre insieme: si coccolano, si proteggono, si alternano nei momenti di veglia e riposo. La separazione, anche temporanea, può causare stress evidenti.
Esistono oltre 44 milioni di asini nel mondo e ben 186 razze ufficiali, che spaziano dai piccoli sardi agli imponenti Poitou francesi. Il colore più comune è il grigio, ma il più raro è il bianco puro, un tratto distintivo di alcuni esemplari speciali.
Il celebre raglio è solo una delle sei vocalizzazioni degli asini. Oltre a questo, comunicano con suoni simili a ringhi, grugniti, strilli, soffi e sbuffi. Ogni raglio è unico e può sentirsi anche a chilometri di distanza.
Quando gli asini sollevano il labbro superiore e mostrano i denti, stanno mettendo in atto il comportamento chiamato flehmen, che permette loro di analizzare gli odori attraverso un organo sensoriale speciale posto sul palato.
Molti asini portano una croce di pelo scuro formata dall'incrocio tra la linea dorsale e quella sulle spalle. La tradizione cristiana vede in questa croce un simbolo legato all’asino che portò Gesù a Gerusalemme.
In alcune aree rurali di Africa e Sud America, gli asini sono usati per trasportare libri nei villaggi più remoti, fungendo da biblioteche itineranti e promuovendo l’alfabetizzazione tra i bambini.
Durante i conflitti, questi animali hanno svolto un ruolo fondamentale, trasportando feriti, viveri e munizioni. Un famoso esempio è quello dell’australiano Simpson Kirkpatrick che, grazie a un asino, riuscì a salvare centinaia di vite a Gallipoli.
Nelle zone aride, gli asini selvatici scavano nel terreno per raggiungere le falde acquifere. Le pozze così create diventano fonte di vita anche per molti altri animali, contribuendo all’ecosistema.
Il cuore di un asino può sincronizzarsi con quello umano durante l’interazione, generando effetti calmanti e positivi. Le somiglianze tra il loro sistema limbico e quello umano spiegano la forte connessione emotiva.
In molte regioni del mondo, gli asini sono fondamentali: fungono da mezzi di trasporto, ambulanze, scuolabus e strumenti agricoli. Per intere comunità, rappresentano una risorsa vitale.
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