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Stagioni di maggio

Il bipolarismo della primavera: 10°C al mattino, 25°C a pranzo, pioggia al tramonto (e crisi esistenziale h24)

Come affrontare la stagione con un minimo di sanità mentale

Il bipolarismo della primavera:  10°C al mattino, 25°C a pranzo, pioggia al tramonto (e crisi esistenziale h24)

La primavera è spesso celebrata come la stagione della rinascita, dei fiori che sbocciano e delle giornate che si allungano. Tuttavia, molti la vivono più come una stagione di caos emotivo e meteorologico, che come un’eterna “April come she will”. In effetti, tra sole cocente e grandine improvvisa, ansia da outfit e impennate di pollini, è più facile ritrovarsi confusi che rinati.

Sbalzi climatici: dal sole alla pioggia in un battito di ciglia

È ormai routine: esci di casa con il trench perché ci sono 12 gradi, ti ritrovi a mezzogiorno con 25 e una sudata epocale, e quando esci dall’ufficio ti sorprende un acquazzone stile Monsoni del Sud-Est asiatico. Questi repentini salti climatici, a quanto pare, non ce li stiamo inventando: uno studio pubblicato su Nature Communications parla di "temperature whiplash", cioè bruschi scarti termici che aumentano con i cambiamenti climatici.

Primavera e umore: un legame complesso

Chi l’ha detto che la tristezza è solo invernale? La primavera, per alcuni, è un detonatore emotivo. Secondo il National Institute of Mental Health, esiste una forma “estiva” del Disturbo Affettivo Stagionale che può provocare insonnia, irritabilità e persino crisi esistenziali davanti all’armadio estivo. La Brown University ha rilevato picchi di ansia e depressione proprio ad aprile: insomma, altro che “dolce dormire”.

Allergie e salute mentale: un connubio sottovalutato

Per chi soffre di allergie stagionali, la primavera non è “una festa di colori” ma più una guerra aperta con il proprio sistema immunitario. E non è solo questione di fazzoletti e occhi rossi: secondo uno studio del 2019, i livelli elevati di polline possono influenzare negativamente l’umore, accentuando ansia e sintomi depressivi. Il tutto, mentre si cerca disperatamente di sembrare interessanti a un aperitivo all’aperto.

Adattarsi alla primavera: consigli pratici (e di sopravvivenza)

Sopravvivere alla primavera si può, anche con un minimo di grazia. Ecco come:

  • Vestirsi a strati: è l’unica vera forma di democrazia climatica. Dal piumino al crop top, tutto nello stesso zaino.

  • Monitorare l’umore: un diario, una chiacchierata con sé stessi davanti allo specchio: tutto vale per capire se è solo il cambio di stagione o se serve un aiuto in più.

  • Gestire le allergie (senza finire in overdose da antistaminici):

    • Tenete le finestre chiuse nelle ore di picco del polline. Sì, anche se fuori c’è sole e canto degli uccellini.
    • Lavatevi viso e capelli prima di dormire, così almeno il cuscino non diventa un concentrato di pollini.
    • Un purificatore d’aria può diventare il miglior amico che non ti tradisce a cena.
    • Mangiate alimenti con effetto antinfiammatorio come zenzero e frutti rossi: non faranno miracoli, ma nemmeno male.
    • Lavaggi nasali salini: poco sexy, ma molto efficaci.
  • Chiedere consiglio a un professionista: che sia un allergologo o uno psicologo, a volte basta un check per vivere meglio la stagione.

Il verdetto?
La primavera è un po’ come un film d’autore: non tutti la capiscono, ma tutti la sentono. Ed è proprio nella sua imprevedibilità che sta il suo (faticoso) fascino. In fondo, tra un colpo di vento, uno starnuto e una crisi di identità climatica, l’unica certezza è che – prima o poi – arriva l’estate. E con lei, altri drammi.

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