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Economia

Raccoglitori in calo, richieste in aumento: il paradosso delle piante officinali

A Macfrut si discute di sostenibilità e mercato globale per un settore che rischia l’obsolescenza

Raccoglitori in calo, richieste in aumento: il paradosso delle piante officinali

Il comparto delle piante medicinali, erbe officinali e spezie chiede un’accelerazione sul fronte della sostenibilità produttiva e commerciale. È quanto emerso durante il convegno “La filiera officinale: un’assicurazione di qualità per il mercato dei prodotti naturali”, ospitato all’interno del Salone Spices&Herbs Global Expo nell’ambito della fiera Macfrut.

Nonostante il settore sia ancora fortemente ancorato a metodi di raccolta spontanea e pratiche tradizionali, l’intensificarsi della competizione con l’industria farmaceutica impone una trasformazione radicale. Occorrono innovazioni sul piano normativo, produttivo e commerciale per garantire tracciabilità, qualità e continuità di approvvigionamento.

“L’interazione con il mondo farmaceutico ha portato, in alcuni casi, alla scomparsa di intere filiere, come quella della Kava Kava, un’erba medicinale coltivata in alcune isole del Pacifico che ha perso il proprio mercato e con esso una fondamentale fonte di reddito”, ha spiegato Denzil Phillips, consulente ed esperto internazionale. A fare da contraltare, ci sono piante come la barbabietola, oggi rivalutata come possibile pianta officinale per i suoi benefici.

Oltre ai settori tradizionali di riferimento – cosmesi e farmaceutica – la filiera si affaccia su nuovi mercati: biosoluzioni per l’agricoltura, integratori, coloranti naturali, prodotti veterinari. Tuttavia, il sistema produttivo si dimostra spesso fragile e obsoleto, frenato da fluttuazioni di prezzo, cambiamenti climatici, carenze logistiche e mancanza di pianificazione.

“L’80% delle materie prime proviene ancora oggi da raccolta spontanea, e si registra anche un calo degli stessi raccoglitori”, ha sottolineato Andrea Primavera, presidente di FIPPO (Federazione Italiana Produttori Piante Officinali). “Questa fragilità cozza con un mercato in espansione, ma che pretende qualità, sostenibilità e continuità”.

Nel nuovo scenario commerciale diventa imprescindibile l’adozione di strumenti moderni di marketing. Gli influencer entrano nella comunicazione di prodotto, mentre cresce l’interesse per le piattaforme di e-commerce già ampiamente usate da player globali come i produttori cinesi. La filiera officinale si trova così a un bivio strategico: innovare o restare marginale. E Macfrut ha segnato, almeno simbolicamente, il punto da cui ripartire.

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