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Depositata proposta di referendum per i matrimoni egualitari: parte la raccolta firme

Il comitato “Uguali!” propone un cambiamento alla legge Cirinnà, avvicinando le unioni civili al matrimonio

Depositata proposta di referendum per i matrimoni egualitari: parte la raccolta firme

Un matrimonio fra una coppia di donne, foto di repertorio

Il comitato “Uguali!” ha presentato alla Corte di Cassazione una proposta di referendum che mira a modificare la legge Cirinnà del 2016, aprendo così la possibilità di matrimoni tra persone non eterosessuali anche in Italia. L’iniziativa prevede di abrogare le differenze legali tra matrimoni e unioni civili, portando a un’uguaglianza completa nei diritti per tutte le coppie, indipendentemente dal loro orientamento sessuale.

Attualmente, sebbene la legge Cirinnà abbia introdotto le unioni civili per le coppie omosessuali, alcune delle loro richieste restano insoddisfatte, come ad esempio il diritto all’adozione congiunta, all’eredità e alla pensione di reversibilità. L'obiettivo del referendum è colmare queste lacune giuridiche e sociali, consentendo alle coppie omosessuali di accedere agli stessi diritti delle coppie eterosessuali sposate.

Luca Pugliese, uno dei promotori, ha dichiarato che “le unioni civili sono un compromesso superato” e che è ora di riconoscere legalmente ogni legame affettivo. “L’Italia non può più aspettare”, ha aggiunto. Anche Francesca Romana D'Antuono di Volt Europa ha sostenuto la proposta, definendola un primo passo verso una società eguale, dove nessun amore rimane invisibile.

Secondo il comitato, l'introduzione del matrimonio egualitario non solo rafforzerebbe i diritti civili, ma sarebbe anche un'importante risposta contro la discriminazione e un segno di maturità democratica. Il comitato si rifà al principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

La raccolta firme è partita ufficialmente il 25 aprile, con l'obiettivo di raggiungere le 500.000 adesioni necessarie per portare il referendum al voto. È possibile firmare sia online, utilizzando SPID o la Carta d’identità elettronica, sia presso i banchetti organizzati in diverse città italiane.

Se il numero di firme sarà raggiunto, la Corte di Cassazione e la Corte Costituzionale valuteranno la legittimità e la costituzionalità del quesito. Questo non è il primo tentativo di introdurre il matrimonio egualitario in Italia; in passato, un’iniziativa simile era stata sospesa in attesa di una sentenza della Corte Costituzionale. Nel 2024, una decisione della Consulta ha dichiarato incostituzionale un passaggio della legge Cirinnà, e il comitato “Uguali!” ha tenuto conto di questa sentenza nella formulazione della nuova proposta.

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