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Lavoro
14 Maggio 2025 - 13:05
Microsoft ha avviato una nuova tornata di licenziamenti, con una riduzione di oltre 6.000 posti di lavoro, pari al 3% della sua forza lavoro globale, che conta 228.000 dipendenti, di cui 126.000 negli Stati Uniti. Le misure riguarderanno tutti i livelli e le aree geografiche, con impatti anche su LinkedIn.
Questa è la seconda grande ondata di licenziamenti dopo quella del 2023, quando Microsoft tagliò circa 10.000 posti di lavoro. Negli ultimi anni, il colosso di Redmond ha dovuto affrontare una crescente pressione dovuta agli ingenti investimenti nei data center per l’intelligenza artificiale. Solo in questo esercizio fiscale, Microsoft prevede di spendere 80 miliardi di dollari per ampliare e potenziare i suoi centri dati.
Questi investimenti massicci hanno spinto gli investitori e gli azionisti a chiedere una razionalizzazione dei costi e uno snellimento della struttura aziendale, portando alla decisione di ridurre la forza lavoro. Microsoft non è l’unica azienda tech ad aver adottato tagli del personale nel 2025. Meta, a gennaio, ha ridotto il 5% dei suoi dipendenti sulla base delle valutazioni delle performance e anche Crowdstrike ha annunciato un taglio simile. Salesforce invece ha licenziato 1.000 lavoratori per creare nuove posizioni dedicate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Parallelamente, Microsoft è impegnata a ridefinire il contratto che la lega a OpenAI. Uno dei temi chiave delle trattative riguarda la quota che Microsoft deterrà in una OpenAI ristrutturata, dopo aver investito oltre 13 miliardi di dollari nell’azienda. L’accordo attuale, firmato nel 2019, prevede che Microsoft mantenga una partnership strategica fino al 2030, con un primo investimento da 10 miliardi di dollari. Tuttavia, l’evoluzione del rapporto tra le due società potrebbe influenzare il futuro dell’IA generativa.
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