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Festival di Cannes 2025

Cannes, 'Dossier 137' tra cinema d’impegno e scandali fuori campo

Il film in concorso di Moll riceve consensi ma resta nell’ombra per l’esclusione di Théo Navarro-Mussy

Cannes, 'Dossier 137' tra cinema d’impegno e scandali fuori campo

E dopo Mission Impossible: The Final Reckoning, è la volta di Dossier 137 nella serata di giovedì 15 maggio. Il Festival di Cannes ha visto sfilare le stelle più attese in occasione della première mondiale del nuovo legal thriller diretto da Dominik Moll. Sul tappeto rosso, eleganza e glamour non sono mancati: Diane Kruger, Léa Drucker e Irina Shayk hanno catturato i riflettori con look da capogiro.

Ma al di là della moda, Dossier 137 ha attirato l’attenzione per i suoi contenuti. Il film, ispirato a un caso di cronaca avvenuto in Francia nel 2018, affronta temi delicati come la violenza e la corruzione della polizia. Una pellicola d’impatto, che usa la forma del crime drama per raccontare una vicenda vera e dolorosa.

Diane Kruger, Irina Shayk, Léa Drucker

Il film ha ricevuto un’accoglienza positiva alla proiezione stampa, con diversi applausi in sala – evento non così comune in questa edizione del festival. Tuttavia, alcuni critici hanno sottolineato come la regia di Moll resti piuttosto tradizionale: un procedural ben fatto, ma lontano dalla potenza innovativa di Anatomia di una caduta, Palma d’Oro nel 2023.

In più, uno degli attori del cast, Théo Navarro-Mussy, è stato escluso dalla presentazione ufficiale in seguito a gravi accuse di violenze fisiche, psicologiche e sessuali da parte di tre ex compagne. Il Festival, d’accordo con la produzione, ha quindi deciso di non includere l’attore negli eventi pubblici, ribadendo il proprio impegno per un ambiente sicuro e rispettoso.

Nonostante questo, Dossier 137 si conferma un film solido e accessibile, capace di parlare a un pubblico ampio. Potrebbe non portarsi a casa i premi più ambiti, ma ha tutte le carte in regola per continuare a far discutere – anche fuori dalla Croisette

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