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Cinema e TV
15 Maggio 2025 - 22:45
Il mondo dello streaming si conferma un terreno insidioso, dove il valore di un marchio è fondamentale ma fragile. È questo il caso di HBO Max, la piattaforma di Warner Bros. Discovery che, nonostante la sua popolarità, ha attraversato negli ultimi anni una serie di trasformazioni e cambi di identità che hanno generato confusione tra gli utenti. Il servizio, atteso in Italia per il 2026 con un ricco catalogo tra cui eventi sportivi e la nuova serie di Harry Potter, rappresenta un esempio di come il settore audiovisivo globale stia vivendo una fase di grande instabilità.
Tutto ha inizio nel 2020, quando Warner Media decide di entrare nel mercato dello streaming con HBO Max, piattaforma pensata per raccogliere sotto un unico brand i contenuti di qualità legati a HBO, famosa per serie cult come Game of Thrones. Tuttavia, la presenza contemporanea di altri servizi simili – HBONow e HBOGo – ha creato non poca confusione tra gli abbonati, indebolendo la chiarezza del brand.
La situazione si complica ulteriormente nel 2022, quando Warner Media si fonde con Discovery, portando nella nuova realtà anche i contenuti sportivi di Eurosport e i documentari di Discovery+. Per riflettere questa maggiore varietà, la piattaforma viene rinominata semplicemente Max, allontanandosi dall’associazione esclusiva con HBO. Ma questo cambiamento non sembra soddisfare appieno né l’azienda né il pubblico.
A febbraio 2025 arriva un segnale di “ritorno alle origini”: il marchio si rinnova, con un logo che abbandona il blu per tornare al grigio cromato classico di HBO, segno di un nuovo tentativo di radicarsi nel suo storico prestigio. Ora, durante gli ultimi eventi promozionali, Warner Bros. Discovery ha ufficializzato il ritorno definitivo al nome HBO Max, con l’obiettivo di rafforzare l’identità della piattaforma e sottolineare la qualità esclusiva dei contenuti offerti.
Casey Bloys, capo dei contenuti di HBO Max, ha sottolineato come questo ritorno rappresenti una promessa chiara: offrire agli abbonati prodotti unici e di grande valore, per i quali valga davvero la pena investire, come per esempio The Last of Us.
Questa serie di cambi di nome e strategie ha attirato anche l’attenzione social, con meme e battute ironiche che prendono in giro le confusioni passate del brand, ma anche con un pizzico di ottimismo. Un esempio è il video che mostra Jon Snow di Game of Thrones tornare in vita, metafora perfetta per la speranza di una nuova stabilità per la piattaforma, oppure il famoso meme di Spiderman ma con Superman al suo posto che punta ai suoi cloni con i vari nomi che la piattaforma aveva assunto nel corso degli anni.
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Il caso di HBO Max è emblematico anche perché mette in luce l’importanza di un’identità di marca solida e riconoscibile. Cambiare nome e immagine è una mossa delicata, che va pianificata con attenzione, perché rischia di far perdere fiducia ai consumatori e apparire come un segnale di incertezza.
Il percorso di Hbo Max, tra passi avanti e dietrofront, riflette perfettamente questa realtà, e offre allo stesso tempo uno spaccato interessante su come i giganti dell’intrattenimento cercano di mantenere la loro posizione in un mercato sempre più complesso e sfidante.
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