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16 Maggio 2025 - 23:45
Una gatta... che va al lardo
“Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”: un proverbio che tutti abbiamo sentito almeno una volta e che, con ironia, racchiude una delle regole non scritte più efficaci della convivenza civile. Se si insiste nel compiere un’azione sbagliata, per quanto apparentemente innocua, prima o poi si viene scoperti, e si paga il prezzo.
L’origine di questo proverbio affonda le radici nelle abitudini domestiche di un tempo, quando il lardo (il grasso del maiale conservato per uso alimentare) era custodito in casa, spesso alla portata di animali come i gatti. Secondo una delle interpretazioni più accreditate, proprio un gatto, attirato dall’odore, avrebbe cercato ripetutamente di sottrarre pezzi di lardo fino a incappare in una trappola piazzata dal padrone, convinto di avere a che fare con dei topi. In un’altra versione, la gatta finisce per avvicinare troppo la zampa a un coltello, lasciandoci appunto lo “zampino”. Più tenera, infine, l’ipotesi secondo cui l’unica conseguenza fu una semplice impronta lasciata nel grasso, prova evidente del furto.
Il senso della frase è chiaro: chi si ostina a infrangere le regole, prima o poi ne paga le conseguenze. Il proverbio, ancora oggi, viene utilizzato per ammonire chi si appropria della roba altrui o agisce con furbizia sperando nell’impunità. L’elemento centrale è l’insistenza, che alla lunga tradisce anche il più abile dei trasgressori.
Non mancano le interpretazioni errate. Tra queste, una delle più diffuse è “Tanto va la gatta al largo...”, frase grammaticalmente corretta ma priva di senso. Il “lardo” è invece l’oggetto del desiderio e, al tempo stesso, il simbolo della tentazione che conduce all’errore.
In inglese, esiste una traduzione letterale, “The cat goes to the lard so often that it leaves its paw”, ma non è d’uso nella lingua inglese. In contesti simili si preferisce dire “Curiosity killed the cat”, proverbio che però ha un significato differente: invita a non impicciarsi troppo degli affari altrui, più che a evitare comportamenti reiterati e scorretti.
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