l'editoriale
Cerca
salute
20 Maggio 2025 - 00:05
Foto di repertorio
Il sonno profondo potrebbe essere uno degli strumenti più importanti (e sottovalutati) per proteggere il cervello dall’invecchiamento. Un ampio studio internazionale pubblicato nel 2023 ha rilevato che ogni perdita dell’1% di sonno a onde lente all’anno, dopo i 60 anni, si associa a un aumento del 27% del rischio di demenza.
Il sonno a onde lente, o sonno profondo, è la terza fase del ciclo del sonno, quella più riposante: dura tra i 20 e i 40 minuti per ciclo e si caratterizza per un rallentamento dell’attività cerebrale, della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna. Durante questa fase, l’organismo rinforza muscoli, ossa, sistema immunitario e prepara il cervello a immagazzinare nuove informazioni.
Secondo il neuroscienziato Matthew Pase della Monash University, “il sonno profondo aiuta il cervello a eliminare i rifiuti metabolici, comprese le proteine che si accumulano nell’Alzheimer”. I ricercatori hanno analizzato 346 partecipanti allo studio di lunga durata Framingham Heart Study, confrontando due studi sul sonno effettuati a distanza di cinque anni e monitorandoli per altri 17 anni: 52 soggetti hanno sviluppato demenza.
Il rischio aumentava ulteriormente (fino al 32%) se si considerava solo l’Alzheimer. Il calo del sonno profondo risultava più marcato tra i 75 e gli 80 anni, poi tendeva a stabilizzarsi. Il declino del sonno profondo è stato correlato anche alla presenza del gene APOE ε4, fattore di rischio per l’Alzheimer, e a condizioni cardiovascolari. Tuttavia, non è stato osservato un legame diretto con la riduzione del volume dell’ippocampo, un segnale tipico dell’avanzamento della malattia.
Gli autori sottolineano che, pur essendo significative, le loro scoperte non dimostrano una relazione di causa-effetto: non è ancora chiaro se sia la mancanza di sonno profondo a favorire la demenza o viceversa. Ma l’associazione è abbastanza forte da suggerire una nuova variabile modificabile nella prevenzione. In attesa di ulteriori studi, il messaggio è chiaro: il sonno è prevenzione. Cercare di migliorare la qualità del sonno, soprattutto quella fase profonda che il cervello utilizza come sistema di “pulizia”, potrebbe diventare una strategia chiave per proteggere la memoria e le funzioni cognitive nel lungo termine.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..