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TRUFFE ONLINE

Truffe digitali in aumento: quasi 3 milioni di vittime in Italia, giovani e laureati i più colpiti

Phishing e truffe digitali colpiscono soprattutto giovani e laureati; molti non denunciano, aumentando il rischio di danni economici ingenti

Truffe digitali in aumento: quasi 3 milioni di vittime in Italia, giovani e laureati i più colpiti

Phishing via email, messaggi e telefonate fasulle: sono queste le trappole più diffuse ai danni di chi usa carte di pagamento. A rischiare di più sono i giovani sotto i 34 anni, spesso con un alto livello di istruzione.

Dalla clonazione della carta al POS alle email ingannevoli che cercano di sottrarre dati sensibili delle carte di credito o bancomat, le frodi online legate ai pagamenti digitali non accennano a rallentare. Lo scorso anno, quasi tre milioni di italiani hanno subito almeno un tentativo di truffa, con un danno economico complessivo che supera gli 880 milioni di euro. A fotografare questa emergenza è un’indagine commissionata da Facile.it e realizzata da mUp Research insieme a Norstat.

Quali sono le tecniche più usate dai truffatori? Chi finisce più spesso nella loro rete? E come reagiscono le vittime? L’arma più comune resta la falsa email, usata in oltre un terzo dei casi (38,1%). Seguono gli Sms ingannevoli, utilizzati in quasi tre casi su dieci (28,4%). Non mancano però i siti web contraffatti, che rappresentano quasi un quinto dei casi, e i call center fasulli, presenti in circa il 19% delle truffe. Tra i mezzi più recenti, crescono i tentativi attraverso app di messaggistica (15%) e social network (13%), confermando come i criminali digitali sappiano adattarsi ai nuovi canali di comunicazione.

Sorprendentemente, le vittime più frequenti non sono gli anziani, come spesso si pensa, ma i più giovani. Nella fascia 18-24 anni, la percentuale di chi ha subito una truffa sfiora il 14%, mentre tra i 25 e i 34 anni si attesta all’8,5%, superando la media nazionale del 6,8%. Altro dato interessante: a essere più colpiti sono anche coloro che hanno un titolo universitario, con un’incidenza di frodi che supera più del doppio quella media. Sul piano geografico, il Nord Est del Paese risulta la zona più bersagliata, con una percentuale del 7,9%.

Un aspetto preoccupante è la scarsa propensione a denunciare. Oltre il 26% degli italiani truffati decide di non rivolgersi alle autorità. Le motivazioni variano: per il 34% il danno economico percepito è troppo esiguo per giustificare una denuncia, mentre per quasi un quarto la convinzione di non recuperare le somme perse frena ogni azione. Altri, circa il 20%, non denunciano per vergogna, ammettendo di sentirsi ingenui ad essere caduti nella trappola. Infine, il 14% preferisce mantenere nascosta la vicenda per non coinvolgere i familiari.

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