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20 Maggio 2025 - 20:04
Instagram (Profilo: ursulavonderleyen)
L'accordo tra Unione Europea e Regno Unito segna una rottura decisiva con il passato. Dopo mesi di negoziati e la promessa di "reset" da parte del governo laburista, le attese erano alte. Eppure, alla fine, ciò che emerge è un accordo di "principio", con dettagli ancora da definire, ma un chiaro segnale che la Brexit, come ideologia politica, è ormai alle spalle. Questo vertice, svoltosi a Lancaster House, non ha prodotto miracoli, ma ha certamente chiuso un capitolo storico che sembrava destinato a durare ben più a lungo.
Il punto di partenza del nuovo dialogo tra Londra e Bruxelles è stato chiaramente segnato dalla presa di consapevolezza che l'uscita dal mercato unico europeo è stata una scelta autolesionista. Un dato rivelatore arriva direttamente dal comunicato di Downing Street: le esportazioni britanniche verso l'Unione sono calate del 21%, non a causa di eventi economici lontani, ma proprio per effetto delle nuove procedure doganali post-Brexit. Un danno che non può più essere ignorato, nemmeno dai più ardenti sostenitori della separazione da Bruxelles.
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La grande vittoria politica di Keir Starmer, però, è stata la capacità di negoziare uno snellimento delle procedure doganali, con un occhio a un settore fondamentale come quello della pesca, pur accettando una proroga dell'accesso alle acque territoriali britanniche per i pescherecci europei fino al 2038. I conservatori e i loro alleati euroscettici, come Farage, gridano al tradimento, ma in gioco ci sono numeri ben più significativi per l'economia, con l'auspicio di un recupero di 9 miliardi di sterline per il 2040.
Il punto di svolta è però il "Security Pact", che permette una cooperazione in ambito difesa tra il Regno Unito e l'Unione Europea, senza precedenti. Una simile apertura sarebbe stata impensabile appena un anno fa, quando la visione di un'Europa armata si scontrava con le politiche di Trump e l'isolazionismo britannico. Adesso, con un cambiamento radicale nella percezione delle minacce internazionali, il Regno Unito torna a essere un interlocutore centrale nel panorama europeo della sicurezza.
Tuttavia, non tutto è stato facile da gestire. Le problematiche legate ai giovani europei, alle università e alla mobilità sono ancora lontane da una soluzione soddisfacente. Per ora, le opportunità di scambio, come l'Erasmus, restano limitate e contingentate, con gli studenti che dovranno fare i conti con nuove restrizioni. La promessa di rivedere il sistema di visti è solo una promessa, e la realizzazione concreta di queste modifiche arriverà solo nei mesi successivi.
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