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Lavoro, moda e lusso
21 Maggio 2025 - 18:10
L'universo del lusso spesso si scontra con le realtà più dure del lavoro, tra sfruttamento e azioni decisamente poco etiche. In questo contesto, Christian Dior si propone di affrontare il problema dello sfruttamento lavorativo, un tema che ha recentemente attirato l'attenzione dell'antitrust italiana, con un impegno finanziario di due milioni di euro in cinque anni.
Christian Dior Couture, insieme a Christian Dior Italia e Manufactures Dior, ha deciso di destinare una somma significativa per sostenere iniziative volte a identificare e proteggere le vittime di sfruttamento lavorativo. Questo impegno è il risultato di un'istruttoria avviata dall'antitrust nel luglio 2024, che ha messo in luce potenziali discrepanze tra le dichiarazioni etiche del marchio e le reali condizioni di lavoro presso alcuni fornitori di pelletteria. L'iniziativa di Dior non si limita a un semplice supporto finanziario. L'obiettivo è accompagnare le vittime in percorsi di protezione, formazione, assistenza e inclusione socio-lavorativa. Questo approccio olistico mira a fornire alle vittime non solo un rifugio temporaneo, ma anche gli strumenti necessari per reintegrarsi nel mercato del lavoro in modo dignitoso e sostenibile.
Oltre al supporto diretto alle vittime, Dior ha annunciato modifiche alle proprie dichiarazioni etiche e di responsabilità sociale. Queste modifiche includono nuove procedure per rafforzare il processo di selezione e controllo dei fornitori, un passo essenziale per garantire che le pratiche di sfruttamento non si ripetano. Inoltre, Dior ha pianificato attività di formazione interna per i dipendenti che si occupano di comunicazione e marketing, focalizzandosi sulla normativa in materia di tutela dei consumatori. Parallelamente, verranno organizzate attività di formazione esterna rivolte a fornitori e subfornitori, incentrate sul diritto del lavoro e sui principi etici previsti dal codice di condotta dei fornitori adottato dal gruppo Dior.
Mentre la maison francese annuncia il suo impegno, il prossimo 26 maggio segnerà un passo importante nella lotta contro il caporalato nel settore della moda in Lombardia. La prefettura e il tribunale di Milano firmeranno un protocollo volto a contrastare il caporalato, un fenomeno che ha coinvolto non solo Dior, ma anche altri grandi nomi della moda come Giorgio Armani Operations e Alviero Martini. Questo protocollo rappresenta una risposta istituzionale a casi di sfruttamento del lavoro che hanno scosso l'industria.
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