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SALUTE & RICERCA

Emicrania: scoperta la molecola che rende insopportabile la luce

Scoperta all’Università di Liverpool la molecola Neat1, legata alla fotofobia: potrebbe aprire la strada a nuove terapie contro l’emicrania cronica

Emicrania: scoperta la molecola che rende insopportabile la luce

Uno studio dell’Università di Liverpool fa luce – in tutti i sensi – su uno dei sintomi più insidiosi dell’emicrania: la fotofobia, ovvero quella reazione dolorosa alla luce che accompagna spesso il mal di testa. Al centro della scoperta c’è una molecola poco conosciuta ma molto attiva, chiamata Neat1.

Pubblicata sulla rivista The Journal of Headache and Pain, la ricerca ha individuato un legame diretto tra l’aumento dei livelli di questa molecola e una maggiore sensibilità dei nervi alla luce. Quando Neat1 è presente in quantità elevate, i neuroni reagiscono in modo anomalo agli stimoli luminosi, provocando dolore e fastidio.Il team di studiosi ha condotto l’indagine su modelli animali, simulando l’emicrania nei topi grazie a una particolare sostanza capace di scatenare la sensibilità luminosa. Analizzando il ganglio trigeminale – una zona chiave nella trasmissione del dolore cefalico – i ricercatori hanno notato che Neat1 si attiva proprio nei momenti di massima vulnerabilità.

"Abbassando i livelli di Neat1, i topi sono diventati meno reattivi alla luce", racconta Zhuoan Huang a , primo autore dello studio. Un segnale importante, che suggerisce un ruolo diretto della molecola nell’esasperare la risposta nervosa. Non si tratta di una molecola qualunque. Neat1 appartiene alla famiglia degli RNA lunghi non codificanti, molecole che non producono proteine ma che regolano funzioni vitali nelle cellule, come l’infiammazione e lo stress neuronale. In pratica, una sorta di regista silenzioso dell’attività genetica.

Secondo gli scienziati, Neat1 agisce in concerto con altre due molecole cerebrali, destabilizzando il normale equilibrio del sistema nervoso e rendendolo ipersensibile agli stimoli luminosi. Questo squilibrio potrebbe essere alla base della fotofobia vissuta durante gli attacchi di emicrania. L’identificazione di Neat1 apre nuove strade terapeutiche. Se in futuro si riuscisse a modulare la sua attività, potremmo avere a disposizione farmaci capaci di ridurre uno dei sintomi più invalidanti dell’emicrania. Un piccolo passo per la scienza, un grande sollievo per chi soffre ogni giorno alla luce del sole.

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