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In Estonia niente divieti: l’intelligenza artificiale entra a scuola con OpenAI e Anthropic

Mentre l’Europa vieta gli smartphone, Tallinn investe 6 milioni per formare studenti e docenti all’uso consapevole dell’AI

In Estonia niente divieti: l’intelligenza artificiale entra a scuola con OpenAI e Anthropic

Mentre gran parte dei Paesi europei impone divieti sempre più rigidi all’uso degli smartphone nelle scuole, l’Estonia sceglie la strada opposta. La “startup nation” del Baltico, nota per aver digitalizzato la pubblica amministrazione già negli anni Duemila, lancerà dal settembre 2025 il programma AI Leap, un ambizioso progetto che porterà l’intelligenza artificiale direttamente nelle aule scolastiche.

La novità è frutto di una partnership con OpenAI e Anthropic, due dei principali attori mondiali nel campo dell’AI generativa. L’accordo prevede l’accesso gratuito a strumenti come ChatGPT Edu per 20mila studenti delle classi 10-11 (equivalenti al biennio superiore italiano) e 3mila insegnanti, con l’obiettivo di espandere il programma nel 2026 fino a 58mila studenti e 5mila docenti.

A ispirare il progetto è stato il celebre Tiger Leap, lanciato nel 1997, che portò internet e computer in tutte le scuole estoni entro il 2001. Oggi, con un investimento iniziale di 3,2 milioni di euro – destinato a crescere fino a 6 milioni – l’Estonia riparte da lì per affrontare quella che la ministra dell’educazione Kristina Kallas ha definito una “sfida evolutiva e di sviluppo”: educare i ragazzi a pensare in modo critico e a usare la tecnologia come leva, non come sostituto.

Secondo Kallas, vietare i cellulari sarebbe un controsenso in un paese dove i sedicenni votano online attraverso il proprio smartphone. “È strano escludere questi strumenti proprio in un contesto educativo”, ha dichiarato, ribadendo l’importanza di integrare la tecnologia nella didattica. Nel frattempo, l’Estonia raccoglie anche i frutti del suo sistema educativo: nei test PISA 2022, ha superato perfino la Finlandia in matematica, scienze e pensiero creativo. Un risultato che rafforza la fiducia nell’approccio digitale.

Una controtendenza netta rispetto a Paesi come Italia, Francia, Spagna e Ungheria, dove gli smartphone sono stati banditi anche a scopo didattico. Per l’Estonia, invece, la vera sfida non è escludere la tecnologia, ma educare all’intelligenza.

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