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27 Maggio 2025 - 18:35
Il vulcano Kilauea, uno dei più attivi al mondo, è tornato a dare spettacolo con un'impressionante eruzione che ha illuminato il cielo notturno della Big Island. Le colonne di lava, sprigionate dal cratere Halemaʻumaʻu, situato nel cuore della caldera Kaluapele, hanno raggiunto un’altezza di ben 300 metri, creando uno scenario simile a gigantesche fontane infuocate.
Mind = Blown!
— Volcaholic (@volcaholic1) May 26, 2025
Wow!
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Episode 23 of Kilauea's ongoing eruption was something else pic.twitter.com/zvmS3lBcLn
L'eruzione, iniziata lo scorso 23 dicembre 2024, ha già dato vita a 23 episodi eruttivi di rilievo. L’ultimo evento si è verificato nel pomeriggio di domenica 25 maggio, coinvolgendo contemporaneamente sia la bocca nord che quella sud del vulcano. L’attività si è conclusa alle 22:25 UTC (00:25 del 27 maggio, ora italiana) dopo diverse ore di emissioni di vapore, cenere e gas.
Fortunatamente, il flusso di lava è rimasto confinato all'interno del Parco Nazionale dei Vulcani delle Hawaii, senza minacciare le zone di Rift orientale e sud-occidentale. Tuttavia, come segnalato dallo USGS (United States Geological Survey), l’eruzione è stata accompagnata da un persistente tremore sismico di bassa intensità e da una gigantesca colonna di ceneri e gas vulcanici alta 1.500 metri, visibile anche dalla webcam installata sulla vetta del Mauna Loa, il vulcano più grande della Terra.
Another spectacular view of Kilauea's last episode
— Volcaholic (@volcaholic1) May 26, 2025
Nick Petelospic.twitter.com/OH2dodS0QO
Le principali preoccupazioni sanitarie riguardano la dispersione di anidride solforosa (SO₂), un gas tossico che può irritare gravemente le vie respiratorie e, nei casi più gravi, causare edema polmonare. Inoltre, l’eruzione ha liberato nell’aria anche i cosiddetti “capelli di Pele”, sottilissimi filamenti di vetro vulcanico che prendono il nome dalla dea hawaiana del fuoco. Questi frammenti, simili a pagliuzze dorate, possono causare irritazioni alla pelle, agli occhi e all’apparato respiratorio, specialmente se inalati o ingeriti.
Al momento, non si segnalano danni o pericoli immediati per la popolazione residente nei pressi del parco nazionale, ma l’USGS invita alla cautela, soprattutto in funzione delle condizioni meteo, che potrebbero trasportare gas e particelle vetrose verso le aree abitate.
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