Cerca

Natura

Riscoperta dopo mezzo secolo l’antilope quasi estinta: fotografato per la prima volta il lichi dell’Upemba

Con meno di 100 esemplari rimasti in natura, questa elusiva specie africana riemerge dal silenzio scientifico grazie a una foto scattata nel cuore del Congo

Riscoperta dopo mezzo secolo l’antilope quasi estinta: fotografato per la prima volta il lichi dell’Upemba

Per decenni è stata una sorta di leggenda, un fantasma tra le savane dell’Africa. Nessun naturalista era riuscito a fotografarla, studiarla o anche solo confermarne l’esistenza. Ma oggi, per la prima volta nella storia, l’antilope dell’Upemba – o lichi dell’Upemba (Kobus anselli) – è stata finalmente documentata e fotografata nel suo habitat naturale, nel sud della Repubblica Democratica del Congo.

L'avvistamento è avvenuto nella remota Depressione di Kamalondo, all’interno del Parco Nazionale di Upemba, dove un recente censimento aereo ha contato appena dieci esemplari. I dati, pubblicati sull’African Journal of Ecology, rappresentano il primo aggiornamento scientifico sulla popolazione della specie da oltre cinquant’anni. Fino a oggi, il lichi dell’Upemba era considerato quasi estinto, classificato dalla IUCN come “in pericolo critico” e conosciuto solo per descrizioni vaghe e pochi reperti storici. Secondo Manuel Weber, responsabile del Dipartimento di Ricerca e Biomonitoraggio del parco e primo autore della pubblicazione scientifica, «il fatto che esistano ancora degli esemplari è quasi un miracolo. Ma senza un intervento immediato, sono destinati a sparire».

La situazione è drammatica: meno di 100 individui sopravvivono in un ecosistema fragile e in continuo cambiamento. Minacciati da bracconaggio, perdita di habitat e cambiamenti climatici, questi animali si aggirano in zone umide e inaccessibili, sempre più ridotte e degradate. «Questa immagine – ha detto Weber – può essere un punto di partenza per salvarla. Potrebbe essere davvero la nostra ultima possibilità». E proprio la mancanza di visibilità ha reso la specie ancora più vulnerabile: senza foto, senza storie, senza attenzione mediatica, nessuno sembrava ricordarsi della sua esistenza.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.