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Curiosità

Quali animali di pietra si nascondo a Torino?

Tra tori leggendari, aquile solenni e tartarughe malinconiche: una passeggiata nei simboli scolpiti che raccontano l'anima nascosta della città

Quali animali di pietra si nascondo a Torino?

A Torino, dietro le facciate barocche e sotto le insegne moderne, si nasconde un vero e proprio zoo simbolico. Le raffigurazioni animali, che popolano la città in forme scolpite, affrescate o in rilievo, sono molto più che decorazioni: sono frammenti di un linguaggio antico, legato al simbolismo medievale e rinascimentale.

In epoche in cui viaggiare era privilegio di pochi, il mondo animale rappresentava per gli uomini un’esplorazione dell’ignoto. Alcune specie, provenienti da terre esotiche o immaginate nei racconti dei coloni, venivano tradotte in immagini da artisti che ne accentuavano i tratti fantastici. Così le “bestie” divennero allegorie: incarnazioni di virtù, vizi o visioni cosmiche.

Cavalli e tori: i guardiani della città

Nel centro storico, Torino racconta il suo rapporto più profondo con gli animali attraverso monumenti iconici. Su tutti spiccano i cavalli del Palazzo Reale: due statue equestri dei Dioscuri, i mitologici Castore e Polluce, accolgono i visitatori in Piazza Castello dal 1847.

Ma il simbolo per eccellenza resta il toro, da cui la città prende il nome. Lo si incontra ovunque: dai torét, le storiche fontanelle verdi che dissetano Torino dal 1854, alle decine di teste taurine scolpite su edifici e palazzi. Una leggenda narra che un toro rosso salvò la città liberandola da un drago, diventando così l’emblema del coraggio civico.

Via Milano, via degli animali

Basta passeggiare in via Milano per scoprire un’intera galleria a cielo aperto di animali simbolici. Al civico 13, imponenti teste di toro guardano con fierezza i passanti. Al numero 18, un edificio settecentesco un tempo appartenuto al conte Faussone di Germagnano è adornato da volti leonini: metafora della forza e del potere.

E sempre in via Milano, al civico 11, si incontrano le teste canine della sede domenicana, a richiamare i “Domini Canes”, i “cani del Signore” che proteggevano la fede durante i tempi dell’Inquisizione.

Api, tartarughe e altri simboli scolpiti

Anche il risparmio trova la sua espressione nel regno animale. In via XX Settembre 31, la facciata della Cassa di Risparmio è un tripudio di piccoli tori e api: queste ultime, simbolo di operosità e previdenza, sono scolpite a decine sulla pietra.

A pochi passi, in via Viotti 4, due tartarughe campeggiano sulle colonne di un palazzo Liberty del 1906. Tristi e lente, sostengono metaforicamente l’edificio, rappresentando la stabilità e il legame tra cielo e terra, secondo la tradizione orientale.

Draghi e aquile: tra mito e patria

Uscendo dal centro, Torino offre altri simboli affascinanti. In corso Francia 23 si trova il Palazzo della Vittoria, un tempo noto come “Casa dei draghi”. Costruito nel 1922 per celebrare la vittoria dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, l’edificio è sorvegliato da due draghi scolpiti – uno dei quali femmina – simbolo di potenza e protezione.

In corso IV Novembre, l’ex ospedale militare A. Riberi mostra sul tetto un’aquila con le ali spiegate, pronta ad accogliere e proteggere i soldati feriti. Di tutt’altro tono l’aquila scolpita sulla chiesa di San Giovanni Bosco in via Sarpi: qui, con il corpo quasi abbattuto ma il capo fiero e rivolto al cielo, l’animale simboleggia la tensione spirituale verso il divino, fedele alla visione cristiana dell’aquila capace di fissare il sole.

Ogni angolo di Torino custodisce un frammento di un passato simbolico e mitico. Che siano scolpiti su portoni nobiliari o nascosti tra le linee di un palazzo Liberty, questi animali raccontano molto più che storie decorative. Raccontano la mentalità di un tempo, il desiderio umano di dare un senso al mondo e di affidare agli animali – reali o immaginari – il compito di diventare custodi della memoria urbana.

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