“Colazione da re, pranzo da principe e cena da povero”: questo antico proverbio popolare torna oggi al centro dell’attenzione scientifica. Secondo il professor Luca Piretta, gastroenterologo e docente presso il Campus Biomedico di Roma, seguire questa semplice regola può avere effetti sorprendenti sul benessere e sul controllo del peso. Il segreto? Si chiama crononutrizione, ovvero l’arte di alimentarsi rispettando i ritmi naturali del nostro corpo.
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«La crononutrizione è l’applicazione dei principi della cronobiologia – lo studio dei ritmi circadiani – all’alimentazione», spiega Piretta. «Il nostro organismo non funziona allo stesso modo durante tutto l’arco della giornata: cambia la capacità di digerire, assorbire e utilizzare i nutrienti, in base al momento in cui mangiamo».
La sera, infatti, il metabolismo rallenta: il corpo è meno efficiente nell’elaborare il cibo e tende ad accumulare piuttosto che consumare. Al contrario, al mattino, quando ha bisogno di energia per attivarsi, è molto più pronto a metabolizzare gli alimenti.
Cena leggera: un’alleata della linea (e della salute)
«Le ricerche indicano che consumare la maggior parte delle calorie nella prima parte della giornata e limitarsi a un pasto molto leggero la sera, da consumare entro le 20, favorisce la perdita di peso e riduce il rischio di malattie metaboliche», prosegue Piretta.
Cenare tardi e abbondantemente, invece, è associato a un aumento del rischio di obesità, disturbi digestivi, diabete, patologie cardiovascolari e persino alcune forme di tumore.
Non è digiuno, è equilibrio
Attenzione però a non confondere la crononutrizione con il digiuno intermittente. «Sono due concetti diversi», chiarisce il professore. «La crononutrizione si concentra sull’orario in cui si mangia per ottimizzare i processi metabolici, mentre il digiuno prevede pause prolungate e strutturate tra i pasti».
Le regole per mangiare meglio (e sentirsi meglio)
In pratica, come applicare la crononutrizione alla vita quotidiana? Secondo Piretta, i passi sono semplici ma fondamentali:
Non saltare mai la colazione, e farla in modo nutriente.
Pranzare in modo completo e bilanciato, evitando pasti veloci e squilibrati.
Cenare presto e leggero, privilegiando alimenti come verdure cotte, minestre leggere o proteine magre.
«Spesso, per abitudine o per necessità, si tende a concentrare il pasto principale alla sera, ma questo può diventare un problema se si protrae nel tempo», avverte il gastroenterologo. «Un buon inizio di giornata permette di arrivare a cena senza eccessiva fame, favorendo scelte più salutari e porzioni più contenute».
La dieta ideale non ha orari rigidi, ma principi solidi
Infine, anche se la crononutrizione non è legata a un singolo modello alimentare, le linee guida della Dieta Mediterranea restano una bussola preziosa: varietà, stagionalità, prevalenza di alimenti vegetali e uso moderato di proteine animali.
La vera sfida, conclude il professor Piretta, è riportare l’alimentazione in sintonia con i ritmi naturali del corpo, in un mondo in cui spesso si mangia quando si può, non quando si dovrebbe. Una piccola rivoluzione quotidiana che può fare la differenza.