Ci sono giornate in cui ci si butta sul divano solo per “mezz'oretta” di relax davanti alla tv. Ma poi le ore passano, una puntata tira l’altra, e il corpo resta fermo mentre lo schermo scorre. È un’abitudine comune, quasi innocente. Eppure, secondo uno studio appena pubblicato, questo modo di spegnere la testa potrebbe, nel tempo, accendere un campanello d’allarme per il cuore.
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L’indagine, condotta dall’Università di Hong Kong su oltre 346.000 adulti britannici e durata quasi 14 anni, ha rivelato un dato chiaro: più tempo si passa davanti alla televisione, più cresce il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari gravi. Un pericolo che diventa ancora più concreto per chi ha una predisposizione genetica al diabete di tipo 2, anche senza aver ricevuto una diagnosi. La malattia al centro dello studio è l’ASCVD, l’aterosclerosi cardiovascolare: si sviluppa lentamente, spesso senza sintomi evidenti, ma può portare a infarto, ictus e altri problemi circolatori. Riguarda oltre 300 milioni di persone nel mondo, e la sua diffusione è favorita da due fattori noti: la sedentarietà e lo stile di vita poco attivo.
Lo studio ha collegato l’abitudine alla tv con l’aumento di questo rischio, indipendentemente dall’età o dalla genetica. Ma nei soggetti con familiarità per il diabete, la situazione peggiora: restare fermi troppo a lungo moltiplica le probabilità di andare incontro a eventi cardiovascolari seri.
Il consiglio: non più di un’ora al giorno
Il messaggio degli scienziati è semplice quanto diretto: meglio non superare un’ora al giorno di televisione. Solo il 21% dei partecipanti allo studio rientrava in questo limite. Tutti gli altri – il restante 79% – superavano le due ore, con un aumento del 12% nel rischio di problemi al cuore.
Conta quello che si eredita, ma anche quello che si fa
Certo, il patrimonio genetico ha un peso, ma non è un destino. Le scelte quotidiane – come alzarsi dal divano, camminare, fare un po’ di movimento – restano l’arma più efficace per proteggere il cuore. Non servono imprese da atleta: basta rimettere in moto il corpo ogni giorno, soprattutto se si hanno casi di diabete in famiglia. In fondo, lo sapevamo già. Ma a volte serve qualcuno che ce lo ricordi, con dati alla mano.