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La petizione
03 Giugno 2025 - 12:10
Volto, voce, identità: elementi unici di ogni persona, oggi a rischio nell’era dell’intelligenza artificiale. Per questo motivo l’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo (DiTe) ha lanciato una petizione nazionale per chiedere una normativa urgente in grado di tutelare i cittadini dagli abusi legati all’uso delle tecnologie generative.
La richiesta, rivolta al Governo e al Parlamento italiani, è chiara: “Serve una legge che vieti l’utilizzo improprio dell’immagine, della voce e dei dati biometrici delle persone da parte dell’intelligenza artificiale”. La petizione, intitolata Vietate l’abuso di intelligenza artificiale: proteggiamo volto, voce e identità, nasce per denunciare un vuoto normativo che, secondo i promotori, si sta trasformando in una minaccia concreta.
Deepfake, video manipolati, truffe vocali: fenomeni sempre più diffusi che colpiscono non solo i personaggi pubblici, ma anche minori, anziani e cittadini comuni, trasformando la tecnologia in uno strumento di frode, violazione e umiliazione.
“Non siamo dati da sfruttare, siamo persone” – afferma Giuseppe Lavenia, presidente dell’Associazione DiTe e primo firmatario della petizione –. “Il nostro volto e la nostra voce meritano rispetto e protezione. L’Italia può e deve essere all’avanguardia, dotandosi di una legge che sia al tempo stesso coraggiosa e umana”.
Tra i punti fondamentali della proposta:
Divieto dell’uso non autorizzato di volto, voce e dati biometrici da parte dell’IA
Obbligo di consenso scritto e revocabile per ogni utilizzo
Sanzioni severe per chi viola tali diritti
Creazione di un’Autorità Nazionale per la Tutela dell’Identità Digitale (Antid)
Programmi educativi e campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza
“La tecnologia corre, ma i diritti non possono restare indietro”, ribadisce l’associazione. La raccolta firme è attiva su Change.org ed è accompagnata da un’intensa attività di comunicazione attraverso i media e i social network. L’obiettivo è chiaro: fermare gli abusi prima che diventino la norma.
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