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Fisco
03 Giugno 2025 - 13:15
Non è più la Svizzera il rifugio fiscale preferito dagli italiani. Oggi, chi cerca regimi agevolati per il proprio patrimonio guarda ad altre destinazioni: Abu Dhabi, Turchia, Russia. Lo rivela l’ultima analisi dell’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia, che monitora i flussi bancari tra operatori italiani e giurisdizioni a fiscalità privilegiata.
Nel solo secondo semestre del 2024, la capitale degli Emirati Arabi Uniti ha registrato oltre 8 miliardi di euro in transazioni – in entrata e in uscita – da istituti di credito italiani. Un’impennata significativa rispetto ai 2,5 miliardi del 2019. Anche Turchia e Russia seguono la tendenza, con un totale di 6 miliardi nello stesso periodo.
Nel 2019 era un’altra la mappa: Svizzera (22,5 miliardi), Serbia (10 miliardi), Hong Kong (5 miliardi). Ma l’accordo bilaterale tra Italia e Svizzera, firmato nel 2024, ha escluso quest’ultima dalla lista dei Paesi a regime fiscale privilegiato, spingendo i capitali verso nuove mete.
Nella “zona grigia” della lista Uif entrano ora anche due Paesi dell’Unione Europea: Croazia e Bulgaria. La prima è nel mirino per le criticità nel settore immobiliare e per la scarsa reattività nel contrasto ai reati finanziari. La seconda, la Bulgaria, è osservata per le carenze nella trasparenza dei registri societari e i rischi connessi alle criptovalute e alla corruzione.
Con un nuovo equilibrio geopolitico e finanziario, la geografia dei paradisi fiscali si ridisegna. E l’Italia, attraverso i suoi organi di vigilanza, è chiamata a inseguire i flussi, per intercettare fenomeni di evasione, elusione e riciclaggio sempre più sofisticati.
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