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Curiosità piemontesi
04 Giugno 2025 - 18:40
Spesso, pensando al pancarré, quel pane a fette perfettamente rettangolari, si immagina subito una provenienza francese o americana, a causa del suo nome che richiama la lingua francese. In realtà, la sua origine sembra risalire proprio al Piemonte. Non si tratta di una leggenda pura, ma di un intreccio di eventi, personaggi e racconti che si sono tramandati nel tempo.
Nel XIX secolo, a Torino, l’ultimo boia era un uomo di nome Piero Pantoni, noto anche come il “bòja fauss”. Per l’epoca, il suo salario era considerevole: guadagnava circa duemila lire all’anno, molto più di un professore universitario, che arrivava a malapena a metà di quella cifra. Inoltre, Pantoni riceveva compensi extra a seconda del tipo di esecuzione che doveva svolgere, da 21 lire per un’impiccagione fino a 36 lire per uno squartamento.
I boia torinesi abitavano, a turno, in una casa situata in via Franco Bonelli al numero 2. Generalmente, evitavano di sposarsi perché erano poco graditi dalla comunità. Pantoni fu però uno dei pochi a formare una famiglia. La popolazione del quartiere spesso faticava ad accettare di vivere vicino a un uomo il cui mestiere era quello di mettere fine alla vita dei concittadini, anche se il ruolo era considerato un servizio pubblico ai tempi della pena capitale.
Tra le tante forme di ostilità che Pantoni subiva, i panettieri adottavano un gesto particolarmente offensivo: gli porgevano il pane con la parte inferiore rivolta verso l’alto. Questo gesto di disprezzo rifletteva un’antica superstizione secondo cui il pane capovolto a tavola portava sfortuna. Offeso da questo trattamento, il boia si rivolse alle autorità cittadine per chiedere un intervento contro quella pratica diventata ormai insopportabile.
Le autorità, stanche di gestire la questione, decisero di emanare un’ordinanza che proibiva esplicitamente di offrire il pane al contrario. Tuttavia, i panettieri, abili nell’ingegno, trovarono un modo per aggirare il divieto: crearono un nuovo tipo di pane, di forma parallelepipeda e regolare, chiamato appunto “pancarré”. Questo pane poteva essere consegnato in qualsiasi modo senza offendere, poiché i suoi lati erano uguali e simmetrici.
Così nacque il pancarré, un prodotto tipico che, contrariamente a quanto si pensa, ha radici piemontesi e nasce da una curiosa vicenda legata alla figura del boia e alla sua controversa accoglienza nella società torinese.
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