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Letture estive

Crimini sotto l’ombrellone: perché il giallo è il re dell’estate

Dai delitti nei villaggi pittoreschi ai thriller ad alta tensione: il fascino irresistibile delle indagini che ci tengono incollati alle pagine anche in vacanza.

Crimini sotto l’ombrellone: perché il giallo è il re dell’estate

Con l’arrivo della bella stagione, torna anche il rito della scelta dei libri da portare in vacanza. E puntualmente, tra i titoli che affollano valigie e zaini, spiccano i romanzi gialli: dai più leggeri cozy mystery ai thriller adrenalinici. Ma cosa rende il mistero, il crimine e l'indagine così irresistibili, soprattutto nei mesi estivi?

Il fascino del poliziesco può avere radici profonde. Forse ciò che ci attrae è il desiderio di vedere ristabilito un equilibrio, di assistere alla vittoria della giustizia sul disordine e sulla violenza. In un mondo reale spesso complesso e caotico, il giallo ci regala la sensazione rassicurante che il colpevole verrà smascherato e che alla fine tutto tornerà al proprio posto.

L’investigatore, figura centrale del genere, non è soltanto un risolutore di enigmi, ma spesso un personaggio ricco di sfumature: può agire per senso del dovere, per riscatto personale, o spinto da una ferita che lo ha segnato. È un eroe moderno, fallibile ma determinato.

In netta contrapposizione al noir più cupo, il cozy crime – sottogenere sempre più amato – offre una narrazione più leggera, quasi fiabesca. Ambientato in piccole comunità dove il crimine irrompe senza alterare troppo l’equilibrio sociale, questo tipo di racconto si popola di personaggi familiari, spesso colti o di mezza età, e si sviluppa in atmosfere rassicuranti. Il caso viene risolto con astuzia e garbo, senza eccessi di violenza o tensione.

Jessica Fletcher, protagonista della celebre serie La signora in giallo, è l’emblema di questo mondo: scrittrice dilettante con uno spiccato fiuto per il crimine, risolve ogni mistero con eleganza e calma, portando un po’ di ordine senza mai sconvolgere davvero il microcosmo in cui vive.

Dall’altro lato dello spettro, troviamo il thriller, più cupo e psicologicamente complesso. Qui, la tensione domina la scena, e il crimine non è solo un evento isolato, ma spesso l’esplosione di conflitti interiori, traumi o devianze latenti. I protagonisti di questi romanzi sono raramente "puri": detective tormentati, vittime complici, colpevoli affascinanti. È un genere che cattura per il suo ritmo serrato e per la capacità di riflettere le contraddizioni dell’animo umano.

Apprezzato in particolare dai lettori più giovani, il thriller sfrutta uno stile diretto e dinamico, con dialoghi taglienti e ambientazioni spesso cupe, dove la linea tra bene e male è sottile.

Alla base del successo del genere giallo c’è forse anche il piacere intellettuale della sfida: ogni indagine è un puzzle da ricostruire, un enigma in cui il lettore è chiamato a partecipare. Ogni indizio, ogni dettaglio nascosto rappresenta una tappa verso la soluzione, e la soddisfazione finale deriva proprio dall’aver seguito – o magari anticipato – il ragionamento dell’investigatore.

In questo gioco, l’autore si trasforma in avversario leale, che offre gli strumenti per capire ma cela con astuzia la verità. Un duello mentale che diverte, coinvolge e – a suo modo – educa all’osservazione e al pensiero logico.

Che si tratti di intrighi ambientati in villaggi tranquilli o di crimini violenti nelle metropoli, i gialli offrono una varietà tale da accontentare ogni tipo di lettore. E forse è proprio questa versatilità, unita al bisogno di evadere e divertirsi, a renderli protagonisti assoluti dell’estate.

In fondo, ogni buona storia investigativa ci regala una piccola vittoria: quella di trovare ordine dove sembrava esserci solo confusione. E quale momento migliore dell’estate per gustarsi questo tipo di soddisfazione?

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