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SOCIAL & SICUREZZA

Truffa Facebook: così ti rubano l’identità con un semplice messaggio “Account bloccato”

Il nuovo inganno corre sui social: ecco il trucco che fa cadere migliaia di utenti e come evitarlo

Truffa Facebook: così ti rubano l’identità con un semplice messaggio “Account bloccato”

Torna a colpire una nuova truffa informatica che si diffonde attraverso i social network, e in particolare su Facebook. Negli ultimi giorni è emersa una tecnica ingannevole che ha già tratto in inganno diversi utenti. Il meccanismo è semplice ma efficace: sfrutta la paura di perdere il proprio account per spingere le persone a cedere dati sensibili.

Tutto inizia con un messaggio diretto, che arriva nella casella privata dell’utente. Il testo avvisa che il profilo è stato temporaneamente sospeso, o peggio, che è in corso una procedura per la sua eliminazione definitiva, a causa di presunte segnalazioni ricevute da altri utenti. Il linguaggio utilizzato è formale, studiato per sembrare credibile, come se provenisse direttamente dallo staff tecnico di Meta. A rendere tutto ancora più realistico, il profilo che invia il messaggio è contrassegnato dalla classica spunta blu, il simbolo dei profili verificati.

Il messaggio insiste sull’urgenza. Si parla di tempo limitato per intervenire e impedire la cancellazione definitiva dell’account. L’utente viene invitato a cliccare su un link per “riattivare” il profilo. Quel link porta però a un sito esterno, costruito per sembrare una pagina ufficiale di Meta. Una volta lì, si chiede all’utente di inserire le credenziali di accesso a Facebook: email, password e, in alcuni casi, anche il numero di telefono.

A quel punto la truffa è compiuta. I dati finiscono nelle mani di cybercriminali che possono prendere il controllo dell’account. Da lì, le possibilità sono molteplici e tutte pericolose: inviare messaggi agli amici della vittima chiedendo denaro, pubblicare contenuti dannosi, diffondere virus o malware, oppure utilizzare l’identità rubata per mettere in atto nuove truffe.

Ma non è tutto. I truffatori, una volta entrati nel profilo, hanno accesso anche a foto personali, conversazioni private, liste di amici e gruppi. Un intero universo digitale che può essere sfruttato per ricatti o per la vendita dei dati a terzi. In pratica, si mette a rischio non solo la sicurezza del singolo utente, ma anche quella delle persone con cui interagisce.

Difendersi è possibile, ma richiede attenzione. La prima regola è non fidarsi dei messaggi che annunciano blocchi improvvisi dell’account, soprattutto se arrivano da profili poco conosciuti o sospetti. Meta non comunica mai attraverso messaggi privati problemi legati alla sicurezza. In caso di dubbi, è meglio entrare direttamente nella piattaforma e controllare eventuali notifiche ufficiali.

Un’altra misura utile è quella di non farsi prendere dal panico. Il tono allarmante è parte integrante del raggiro: serve a far agire l’utente d’istinto, senza riflettere. Fermarsi, leggere con attenzione e verificare l’attendibilità del messaggio può evitare conseguenze spiacevoli. Infine, è fortemente consigliato attivare l’autenticazione a due fattori. Questo sistema aggiunge un livello di sicurezza in più, perché oltre alla password serve un secondo codice, generalmente inviato via SMS o generato da un’app, per accedere all’account.

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