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Intelligenza artificiale
11 Giugno 2025 - 14:55
La prossima vacanza potrebbe prenotarla un’intelligenza artificiale, ma la spesa resterà a carico dell’utente. È questa la promessa — e il limite — di Sophia, il nuovo digital human sviluppato da Mastercard, un prototipo di AI generativa progettato per offrire interazioni naturali, multilingue e personalizzabili. La vera rivoluzione, però, è Agent Pay, un sistema integrabile che trasforma Sophia in un assistente per lo shopping, capace di accompagnare l’utente dalla ricerca all’acquisto. Il lancio sul mercato è atteso per l’inizio del 2026, ma Mastercard ha già messo in chiaro che saranno banche e clienti a decidere come e quanto sfruttare queste potenzialità.
Luca Corti, country manager di Mastercard in Italia, lo dice senza mezzi termini: “È il futuro. Noi mettiamo la tecnologia, saranno gli utenti a decidere come utilizzarla”. L’azienda, infatti, non impone modelli d’uso, ma propone strumenti evoluti, abilitando una nuova era di “agenti intelligenti” al servizio della quotidianità.
Lo scenario che emerge dalla ricerca di Mastercard è chiaro: gli italiani non solo non temono la tecnologia, ma la vedono come un aiuto concreto. Le app bancarie sono oggi più diffuse delle piattaforme di streaming: rispettivamente usate dal 76,9% e dal 73,2% degli utenti. Lo stesso vale per i digital wallet, sempre più vicini all’idea di “super app”: strumenti capaci non solo di gestire pagamenti, ma anche di integrare funzioni per la salute, l’identità digitale, la pianificazione economica e gli acquisti personalizzati.
I dati parlano chiaro: il 47,4% degli italiani usa regolarmente i portafogli digitali, apprezzati per comodità, sicurezza e capacità di gestione delle carte fedeltà. Ma il futuro prossimo promette ancora di più: automatizzazione delle visite mediche (39,8%), gestione preventiva della salute (36,1%), memo per pagamenti e rinnovi (28,8%), ottimizzazione degli acquisti (27,4%) e assistenza finanziaria personalizzata (19,5%).
L’innovazione, però, deve fare i conti con le preoccupazioni. Tra gli esercenti italiani, il 61,2% teme frodi online, il 42,5% teme il furto di dati e il 40,5% teme la violazione delle credenziali. Per questo, le contromisure sono sempre più avanzate: autenticazione a due fattori, crittografia, monitoraggi continui e formazione contro il phishing.
La consapevolezza digitale cresce. Il 62,2% degli esercenti italiani si attribuisce un punteggio elevato in digitalizzazione, segno di una maturità crescente nel settore commerciale. Tuttavia, il percorso resta complesso, bilanciato tra opportunità e rischi.
“Non parliamo più di futuro, ma di presente”, conclude Corti. “L’intelligenza artificiale, la biometria, la tokenizzazione sono già qui e stanno trasformando il modo in cui viviamo e consumiamo. La sfida ora è rendere tutto questo accessibile, sicuro e utile per tutti”.
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