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In Europa e Nord America, requisiti e tempistiche variano tra 3 e 10 anni
11 Giugno 2025 - 17:05
Ottenere la cittadinanza italiana richiede un percorso lungo e rigoroso: servono almeno 10 anni di residenza legale, un passato giudiziario impeccabile e la prova di una competenza linguistica in italiano almeno di livello B1. Nel resto d’Europa e negli Stati Uniti, invece, la media per acquisire il passaporto si aggira attorno ai cinque anni. Vediamo come si regolano diversi Paesi occidentali in merito a chi può diventare cittadino.
Francia – La cittadinanza francese si ottiene dopo cinque anni di residenza continuativa, a condizione di dimostrare stabilità economica e una buona conoscenza del francese (livello B1). Inoltre, è previsto un test di storia e cultura civica. I reati gravi, come il terrorismo o pene detentive superiori a sei mesi, sono motivo di esclusione automatica.
Germania – Dal giugno 2024 Berlino ha ridotto da otto a cinque anni il periodo richiesto per la cittadinanza. Oltre a dimostrare un reddito stabile e una conoscenza della lingua tedesca (B1), è fondamentale un reale inserimento nella società. Anche qui, qualsiasi condanna penale può compromettere irrimediabilmente il percorso.
Spagna – Generalmente servono 10 anni di residenza legale, ma per chi proviene da Paesi con stretti legami storici e linguistici, come alcune nazioni dell’America Latina, le Filippine o la Guinea Equatoriale, il termine si riduce a soli 2 anni. La conoscenza della lingua e della cultura spagnola è sempre richiesta.
Paesi Bassi – Il sistema olandese impone cinque anni di presenza stabile, il superamento di esami linguistici e civici, ma anche la rinuncia alla cittadinanza originaria, per evitare doppi legami.
Belgio – Dopo cinque anni di residenza legale, è possibile richiedere la cittadinanza mostrando conoscenze in una delle lingue ufficiali (francese, fiammingo o tedesco) e partecipando attivamente alla vita economica, attraverso lavoro o formazione.
Austria – Qui la cittadinanza arriva dopo almeno sei anni di residenza, a patto che nei tre anni precedenti si abbia avuto un reddito stabile. La giustizia è inflessibile: chi è sotto processo può vedersi rifiutare l’accesso, anche senza condanna definitiva.
Svezia – Tra i sistemi più accessibili d’Europa, bastano cinque anni di soggiorno regolare senza necessità di test linguistici o culturali. I precedenti penali non precludono la cittadinanza, ma allungano i tempi. Percorsi agevolati sono riservati ai cittadini degli altri Paesi nordici.
Malta – Il piccolo Stato mediterraneo consente di ottenere la cittadinanza in appena un anno a fronte di un investimento minimo di 750.000 euro nell’economia locale. Questa pratica è stata recentemente criticata dalla Corte di giustizia europea.
Europa orientale – In paesi come Slovacchia e Ungheria, l’iter per la cittadinanza dura otto anni e richiede una conoscenza approfondita della lingua nazionale.
Regno Unito – Per diventare cittadini britannici serve aver vissuto nel Regno Unito per almeno cinque anni e aver ottenuto lo status di ‘settled’. Il percorso prevede un test linguistico e l’esame ‘Life in the UK’, che verifica conoscenze civiche e culturali.
Canada – La cittadinanza canadese si basa sull’inclusione: serve almeno tre anni di residenza effettiva entro cinque anni, superando test linguistici e di cultura civica.
Stati Uniti – Negli USA la cittadinanza si acquisisce generalmente dopo cinque anni di residenza permanente (con la green card), ridotti a tre anni se si è sposati con un cittadino americano. Sono previsti esami di inglese e di educazione civica e, infine, un giuramento di fedeltà.
In sintesi, il processo per diventare cittadini varia molto da Paese a Paese, bilanciando criteri come tempo di residenza, integrazione linguistica, stabilità economica e condotta legale.
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