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neuroscienza
12 Giugno 2025 - 22:30
Michael Myers, personaggio del film “Halloween”
Guardare un film horror spesso provoca una sensazione di paura, ma perché ci piace? Nonostante l’istinto ci spinga a evitare situazioni pericolose, ci sono momenti in cui scegliamo di confrontarci con la paura in modo controllato, come quando guardiamo un film del genere. Il piacere che deriviamo da queste esperienze sembra un paradosso: proviamo paura, ma allo stesso tempo, troviamo una forma di soddisfazione. Ma come mai?
La paura è una risposta naturale a una minaccia percepita, ma quando questa è vissuta in un ambiente sicuro, come un cinema, si trasforma in una fonte di piacere. Sebbene il nostro cervello reagisca come se fosse in pericolo, la consapevolezza che la situazione è solo finzione permette di godere di quella stessa emozione. Il cervello rilascia dopamina e adrenalina, creando un mix di ansia e euforia che genera piacere. In effetti, la paura che si prova durante un film horror è simile a quella che si sperimenta durante attività adrenaliniche come il parapendio o il bungee jumping.
Guardare un film horror ci permette di affrontare le nostre paure in un contesto controllato. Sappiamo che non corriamo rischi reali, e questo ci consente di esplorare emozioni forti senza subire le conseguenze negative di situazioni di vita reale. Questo meccanismo di controllo fa sì che la paura diventi un gioco che possiamo scegliere di interrompere in qualsiasi momento, offrendo una sensazione di potere e sicurezza. Le situazioni spaventose che vediamo sullo schermo non ci riguardano direttamente, ma l'intensità delle emozioni che proviamo è comunque tangibile. Mentre il nostro corpo reagisce con l'ansia, sappiamo che alla fine della pellicola saremo al sicuro. In sostanza, la paura diventa una fonte di piacere proprio grazie alla consapevolezza del controllo che abbiamo sulla situazione.
La psicologia ci dice che cerchiamo emozioni forti per sentirci vivi. Quando il nostro corpo è esposto a stimoli intensi, come quelli dei film horror, il sistema nervoso viene attivato, e questo stimolo ci fa sentire più vivi. La teoria dei "cercatori di sensazioni", proposta dallo psicologo Marvin Zuckerman, suggerisce che alcune persone abbiano una bassa attivazione interna e quindi cerchino stimoli esterni per raggiungere un appagamento. Guardare film horror è una delle forme in cui questa ricerca di sensazioni forti si manifesta.
Guardando un film horror, possiamo confrontarci anche con temi difficili, come la morte e la sofferenza, in modo indiretto. Il distacco dalla realtà e la consapevolezza che le vittime del film sono solo personaggi di finzione ci permettono di esplorare emozioni forti senza dover affrontare la verità cruda delle situazioni. In altre parole, i film horror ci permettono di "vivere" esperienze estreme senza le conseguenze psicologiche e fisiche di situazioni reali.
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