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Gioco all’aperto dimezzato in una generazione: bambini sempre più chiusi tra schermi e divieti

Tra traffico, tagli ai servizi e ordinanze restrittive, gli spazi per giocare si riducono drasticamente. Un allarme lanciato dal Regno Unito che riguarda da vicino anche l’Italia.

Gioco all’aperto dimezzato in una generazione: bambini sempre più chiusi tra schermi e divieti

Un recente rapporto britannico segnala un dato allarmante: nel giro di una sola generazione, il tempo dedicato al gioco all’aria aperta da parte dei bambini si è ridotto del 50%. Le cause principali? Tagli ai servizi, aumento del traffico, e una crescente restrizione degli spazi pubblici. Anche se il focus è il Regno Unito, i riflessi sono evidenti pure nel contesto italiano.

Infanzia e gioco: un legame in crisi

Riflettere sull’infanzia oggi significa interrogarsi su quanto le città e le norme condizionino la libertà di gioco. Il diritto al gioco, sancito dall’articolo 31 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, è messo a rischio dalla progressiva riduzione degli spazi urbani dedicati ai più piccoli.

Il Centre for Young Lives ha pubblicato il report Raising the Nation Play Commission, che analizza le barriere urbane, sociali e digitali che limitano la possibilità dei bambini di giocare liberamente.

I nodi critici

Il documento denuncia un forte calo delle opportunità di gioco libero. Tra i motivi principali:

  • Tagli ai servizi pubblici

  • Crescita del traffico urbano

  • Intolleranza sociale verso i bambini negli spazi condivisi

  • Uso eccessivo di dispositivi digitali

  • Chiusura di oltre 400 parchi giochi tra il 2012 e il 2022

I bambini si muovono meno in autonomia e hanno meno occasioni di socializzazione attiva.

Conseguenze su salute fisica e mentale

Il report dedica grande attenzione agli effetti della carenza di gioco sul benessere infantile. La sedentarietà ha portato a un incremento di obesità e altre problematiche fisiche, soprattutto tra i bambini provenienti da contesti svantaggiati.

Dal punto di vista psicologico, la mancanza di gioco ha un impatto diretto su emozioni, relazioni e sviluppo cognitivo. Il gioco rappresenta una vera e propria forma di prevenzione, anche in ambito clinico.

Gioco digitale: risorsa o rifugio?

Il documento riconosce che, se usato con equilibrio, il gioco digitale può stimolare creatività, espressione personale e relazioni sociali. Giochi come Minecraft sono citati come esempi positivi.

Tuttavia, in mancanza di spazi alternativi, molti bambini trovano nel digitale l’unico modo per passare il tempo, con una perdita progressiva di esperienze reali, sensoriali e motorie.

Italia: tra divieti e ordinanze

In diverse città italiane, regolamenti di polizia urbana vietano il gioco del pallone in piazze e strade, persino in aree pedonali. Le motivazioni riguardano sicurezza e decoro pubblico.

  • A Fossano (Cuneo) è vietato giocare a pallone oltre gli 8 anni anche nei parchi non attrezzati

  • A Olginate (Lecco) un cartello in piazza vieta il gioco con multe fino a 600 euro

  • Casi simili a Frosinone e Lipari

Queste regole, seppur giustificate, contribuiscono a limitare ulteriormente le occasioni di gioco, spingendo i bambini verso il mondo digitale.

Come conclude il rapporto britannico: “L’assenza di spazi sicuri e la forza attrattiva degli schermi digitali intrappolano i bambini in una spirale che li allontana dal gioco reale”.

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