l'editoriale
Cerca
Cinema
16 Giugno 2025 - 17:40
C’è stato un tempo in cui andare al cinema significava lasciarsi cullare da storie dal finale incerto ma rassicurante, capaci di diventare negli anni il sottofondo perfetto di una serata sul divano, tra popcorn e familiarità, che pur senza offrire risposte chiare, riuscivano a scorrere in modo fluido, senza travolgere gli argini emotivi dello spettatore. Oggi, quel tipo di narrazione sembra essere sempre più raro.
L’interrogativo – “che fine hanno fatto i film normali?” – apre una riflessione più ampia, quasi esistenziale, sul ruolo del cinema e sul modo in cui è cambiato il modo di raccontare. Ma cosa significa davvero “normale” quando si parla di un film? La risposta più immediata rimanda a titoli come Notting Hill, che condensano in sé la semplicità di un incontro fortuito, gli ostacoli da superare, e un lieto fine atteso ma mai banale.
Tra le produzioni indipendenti e i grandi blockbuster, tuttavia, quella linearità narrativa sembra essersi persa, e con essa un certo gusto rassicurante per la prevedibilità. Un cambiamento che, a ben guardare, riflette i mutamenti della società: più fluida, meno schematica, sempre più alla ricerca di domande che non hanno risposte immediate. Ed è forse proprio in questo spaesamento narrativo che il pubblico si riconosce oggi, più attratto dall’incertezza che dalla rassicurazione.
Resta però una legittima nostalgia. Quella per i film che facevano correre in sala e uscire con un senso di compiutezza, senza troppi interrogativi esistenziali. Un sentimento che non chiede un ritorno al passato, ma che sottolinea il bisogno di un equilibrio: tra la complessità della realtà e il conforto delle storie. Perché in fondo, ammettono molti spettatori, ci piace porci domande anche quando tutto sembra andare bene. Forse è proprio questo che il cinema contemporaneo ha intercettato: il fascino del non detto dell’ambiguo, dell’incerto. Un fascino che nessun film “normale” potrà mai uguagliare.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..