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Riunioni multilingua su Google Meet: arriva la funzione di traduzione simultanea con voce naturale

Il cuore dell’innovazione si chiama AudioLM, un sistema neurale avanzato in grado di svolgere più funzioni

Riunioni multilingua su Google Meet: arriva la funzione di traduzione simultanea con voce naturale

Dopo mesi di test in aree geografiche limitate, Google Meet apre ufficialmente alla traduzione simultanea anche per gli utenti in Italia. Una novità destinata a rivoluzionare le riunioni internazionali, la didattica a distanza e la collaborazione tra team globali, grazie a una tecnologia che promette di abbattere le barriere linguistiche... con un clic.

Il cuore dell’innovazione si chiama AudioLM, un sistema neurale avanzato che non si limita a trascrivere e tradurre: riconosce la voce dell’oratore e la riproduce in un’altra lingua con lo stesso tono, inflessione e ritmo. Il risultato è una comunicazione più naturale e coinvolgente, che simula una conversazione in tempo reale tra persone che parlano idiomi diversi.

Per attivare la funzione bastano pochi passaggi: si entra in una riunione su Google Meet, si selezionano gli Strumenti di riunione, si accede alla sezione Traduzione vocale, si sceglie la combinazione linguistica desiderata e infine si abilita l’opzione per tutti. A quel punto, ogni partecipante vedrà comparire un badge che indica l’attivazione della traduzione automatica. La funzione, tuttavia, è disponibile solo per gli abbonati a Google AI Pro.

Ma se la tecnologia stupisce, non è priva di limiti. Google stessa avverte: imprecisioni grammaticali, errori di genere, accenti imprevisti e confusione nei passaggi tra un interlocutore e l’altro sono ancora possibili. Inoltre, giochi di parole, modi di dire e riferimenti culturali possono sfuggire alla macchina, con il rischio di alterare il senso del discorso. Per questo, sottolinea la stessa azienda, la mediazione umana resta indispensabile, soprattutto in contesti professionali, educativi o legali.

Nel pieno rispetto delle normative europee, Google garantisce che l’intero processo di elaborazione vocale aderisce al GDPR e al Digital Markets Act. Un rilascio, quindi, avvenuto sotto la stretta osservazione delle autorità europee, con l’azienda di Mountain View impegnata a trovare un equilibrio tra innovazione e tutela della privacy.

Durante l’evento Google I/O, il CEO Sundar Pichai ha ribadito l’intenzione del colosso tech di investire nella collaborazione con le istituzioni europee, pur sottolineando le sfide poste dalla “burocrazia digitale” del Vecchio Continente.

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