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Il mistero

Blinkerwall, il muro sommerso del Neolitico che riscrive la storia dei cacciatori europei

Un’opera artificiale, costruita da piccoli gruppi di esseri umani preistorici con uno scopo ben preciso: catturare renne

Blinkerwall, il muro sommerso del Neolitico che riscrive la storia dei cacciatori europei

La ricostruzione del muro da parte di Michał Grabowski

Nel cuore del Mar Baltico, a una ventina di metri di profondità al largo della Germania, i ricercatori hanno scoperto un’opera imponente e antichissima: un muro sommerso lungo un chilometro, costituito da oltre 1.600 pietre disposte con straordinaria precisione. Ribattezzata Blinkerwall, la struttura è stata individuata per la prima volta nel 2021, ma solo ora comincia a svelare i suoi segreti. Il dato più sconvolgente? Risale a circa 11.000 anni fa, all’alba del Neolitico.

Secondo i primi studi, il Blinkerwall non sarebbe una formazione naturale, ma un’opera di origine artificiale, costruita da piccoli gruppi di esseri umani preistorici con uno scopo ben preciso: catturare renne durante le loro migrazioni stagionali. Una strategia ingegnosa per spingere gli animali in strettoie o specchi d’acqua dove i cacciatori, armati solo di strumenti rudimentali, avrebbero potuto abbatterli con maggiore facilità. Le renne, all’epoca, erano risorsa vitale: fornivano carne, pelli e ossa a popolazioni sparse e poco numerose, che vivevano nell’Europa settentrionale al termine dell’ultima era glaciale.

La teoria si rafforza grazie a un curioso parallelo con gli “aquiloni del deserto”, lunghi muri di pietra risalenti a circa 9.000 anni fa, ritrovati in regioni come Giordania, Arabia Saudita e Kazakistan. Anche in quel caso si trattava di trappole progettate per guidare branchi di animali verso la cattura. Una prova in più della straordinaria capacità ingegneristica delle comunità pre-agricole.

Oggi il Blinkerwall giace silenzioso nel Golfo del Meclemburgo, sommerso dalle acque che coprirono la zona a seguito della grande inondazione dello Stretto di Danimarca, avvenuta circa 8.000 anni fa. Ma la sua storia è appena cominciata. Il progetto SEASCAPE, guidato dagli scienziati del Leibniz Institute for Baltic Sea Research Warnemünde (IOW), punta a ricostruire il passato di questa meraviglia archeologica attraverso una sinergia tra geofisica, archeologia subacquea e geologia.

“Con SEASCAPE stiamo aprendo nuove strade scientifiche, non solo sotto la superficie del mare, ma anche nella collaborazione tra discipline diverse, tutte indispensabili per interpretare questi reperti in modo significativo”, ha dichiarato il geologo marino Jacob Geersen, coordinatore del progetto.

Il Blinkerwall, al pari del celebre santuario di Göbekli Tepe – edificato nello stesso periodo –, dimostra che già 11.000 anni fa l’uomo era in grado di progettare strutture complesse e funzionali, mettendo a frutto un’intelligenza sorprendente in un mondo ancora dominato dalla natura selvaggia.

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