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In arrivo la nuova stagione di Squid Game: l'intervista e le parole dei protagonisti

Gli attori e il creatore di Squid Game tra attesa e riflessioni: il finale sorprendente della seconda stagione e l'impatto globale della serie

In arrivo la nuova stagione di Squid Game: l'intervista e le parole dei protagonisti

In un clima di composta curiosità e trepidazione, gli attori e il creatore di Squid Game attendono con impazienza di scoprire come il pubblico accoglierà la conclusione del loro avvincente racconto, prevista per il prossimo 27 giugno su Netflix. Pur essendo restii a rivelare dettagli anticipati durante l'incontro con la stampa internazionale, gli interpreti e il regista hanno condiviso le loro riflessioni sulla serie e sulla vita in generale. Analogamente a La casa di carta, anche questa produzione ha saputo creare una simbologia potente, capace di scuotere le coscienze e indurre alla riflessione. Hwang Dong-hyuk, regista e sceneggiatore, e gli attori Lee Jung-jae (nel ruolo del giocatore 456), Lee Byung-hun (il Front Man) e Park Gyu-young (una delle guardie in rosa) hanno espresso la loro convinzione sulla forza narrativa di questo progetto durante il tour promozionale a Londra.

Interrogato sui motivi della suddivisione della seconda stagione, Hwang Dong-hyuk ha dichiarato: "La scelta è stata organica, quasi obbligata, dato l'abbondante materiale disponibile. La serie affronta temi rilevanti come il significato dell'umanità, il costo della ribellione e l'amicizia. Si è creato, inoltre, un finale sorprendente per la seconda stagione, con il pubblico che diviene complice degli eventi sapendo che il giocatore 001 è il Front Man. Sono stati introdotti personaggi millennial con cui molti spettatori possono identificarsi per i valori veicolati. Ho immaginato un ribaltamento di prospettiva: e se il giocatore 456 smettesse di fermare i giochi perché si sente in colpa per la morte dell’amico durante la rivolta?".

Alla domanda sui simboli più significativi della serie, Dong-hyuk ha risposto: "La scelta di cerchio, triangolo e quadrato, che da bambini disegnavamo nel gioco del calamaro, in Squid Game rappresenta una gerarchia e il capitalismo".

Lee Jung-jae, riflettendo sulla propria esperienza, ha affermato: "Prima di Squid Game, il mio lavoro era conosciuto principalmente in Asia. Questo progetto mi ha permesso di ottenere una risposta globale, con ogni territorio che interpreta la serie in modo diverso. Mi sorprendo e imparo dal pubblico. Tra i ricordi più significativi, ci sono quelli legati ai colleghi durante le riprese, specialmente nei luoghi dove abbiamo trascorso molto tempo, come il dormitorio, e sentire la mancanza di qualcuno eliminato dal gioco".

Sul messaggio della terza stagione, Lee Jung-jae ha dichiarato: "Perdono, chiusura, armonia. Non è facile concludere una storia così complessa. Abbiamo discusso a lungo e ritengo che il risultato sia significativo, intrattenente e sorprendente, senza nulla di scontato. Le domande della serie trovano spesso risposta nelle azioni dei protagonisti, ma spetta al pubblico interpretarle. Sono curioso di vedere i meme che nasceranno dalle fantasie degli spettatori!".

Infine, Lee Byung-hun ha parlato della transizione del suo personaggio, il Front Man, verso un giocatore: "È stato un cambiamento significativo. Avvicinandosi agli altri giocatori, condivide le loro emozioni, e quando uccide dietro la maschera nera non è più così glaciale. Sebbene questi giochi siano una tradizione coreana, rappresentano temi universali come la perdita dell’umanità".

Concludendo, Park Gyu-young ha osservato: "Non tutte le guardie sono completamente positive o negative. Il mio personaggio, sebbene sia il miglior soldato coreano, rivela un barlume di umanità. Come fan prima di entrare nel cast, mi sono spesso chiesta cosa farei al posto di un personaggio o un altro".

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