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Lo studio
19 Giugno 2025 - 22:15
Sembra un paradosso, ma è pura realtà scientifica: l’organo più sofisticato dell’universo conosciuto — il cervello umano — funziona con appena 12 watt di potenza. L’equivalente energetico di una piccola lampadina LED. E con quell’energia minima, la nostra mente orchestra movimenti, crea linguaggio, immagina mondi, prende decisioni e trattiene ricordi.
Una macchina biologica di una potenza senza pari, che surclassa ogni imitazione tecnologica. Le intelligenze artificiali, pur dotate di reti neurali ispirate (alla lontana) al cervello, richiedono miliardi di volte più energia per ottenere risultati che solo in parte si avvicinano alle capacità umane. Servono data center, server, sistemi di raffreddamento e colossali impianti elettrici: una filiera mastodontica per replicare in parte ciò che il nostro cervello fa… in silenzio.
Il dato più sorprendente? Il cervello pesa appena il 2% del corpo umano, ma a riposo consuma il 20% dell’energia complessiva. Una proporzione sbalorditiva, che resta invariata anche sotto sforzo: risolvere problemi matematici o scrivere un romanzo non “alza i giri” del nostro cervello come accade a un motore. Il consumo resta stabile, efficiente, continuo.
In confronto, ogni processo computazionale artificiale richiede un dispendio colossale: se per l’essere umano immaginare un volto o ricordare un odore richiede pochi impulsi elettrici, per una macchina si tratta di un’impresa titanica in termini di potenza.
L’evoluzione ha creato il cervello come il massimo esempio di efficienza energetica, un sistema complesso che lavora con eleganza, velocità e un dispendio minimo.
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