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Politica Internazionale
20 Giugno 2025 - 18:00
Un miliardo e duecento milioni di euro, un Memorandum d’Intesa, cavi sottomarini, corridoi economici, hub sull’Intelligenza Artificiale e chicchi di caffè. Non è il trailer di una nuova campagna pubblicitaria sul made in Italy in salsa globale, ma il bilancio del vertice “Piano Mattei per l’Africa e Global Gateway: uno sforzo comune con il continente africano”, andato in scena oggi nella Capitale. Protagonisti: Italia, Unione Europea e rappresentanti di Angola, Zambia, Tanzania, Repubblica Democratica del Congo, con l’appoggio delle principali istituzioni finanziarie internazionali.
Al centro della dichiarazione congiunta, l’impegno politico e finanziario per lo sviluppo sostenibile del continente africano. Tra i progetti chiave, spicca il Corridoio di Lobito: infrastruttura strategica per il trasporto e il commercio, destinata a connettere le economie locali e ad attirare investimenti. L’intesa, sottoscritta anche da USA, UE, Italia e da attori multilaterali come la Banca Africana di Sviluppo e l’Africa Finance Corporation, punta a rafforzare le catene del valore – dall’agricoltura all’energia – con un approccio integrato, green e su misura per il continente.
Il vertice ha confermato il sempre più stretto allineamento tra il Piano Mattei italiano e la strategia Global Gateway dell’Unione Europea. Una convergenza che vuole trasformarsi in metodo, con il cosiddetto “Team Europe” a coordinare risorse, governance e obiettivi. Il settore privato è chiamato a fare la sua parte, con investimenti scalabili e attenzione alla sostenibilità climatica.
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Il caffè, filiera strategica
L’agricoltura – in particolare il settore del caffè dell’Africa orientale – riceverà un boost grazie a un’iniziativa promossa dalla Farnesina con UNIDO, Cassa Depositi e Prestiti e altri partner multilaterali. Obiettivo: rafforzare la filiera del caffè integrando il know-how italiano e migliorando la resilienza climatica delle comunità locali. La UE, nel frattempo, firma una garanzia con CDP per il programma TERRA, dedicato allo sviluppo agroalimentare sostenibile, con un primo pacchetto da 109 milioni di euro.
Il futuro passa anche dai cavi. Letteralmente. Il Blue Raman, cavo sottomarino co-finanziato dalla Commissione Europea (37 milioni di euro) e sostenuto da Sparkle, collegherà Europa, Africa e India, promuovendo connettività, innovazione e ricerca. Accanto, il programma RISE – con 137 milioni – promette di portare energia rinnovabile e infrastrutture digitali nel cuore dell’Africa subsahariana.
Ma la vera novità è l’AI Hub for Sustainable Development, lanciato sotto la presidenza italiana del G7. Formazione per i giovani africani, accesso inclusivo all’IA e collaborazioni internazionali: un laboratorio tra Roma e il continente per non restare indietro nella rivoluzione tecnologica. L’UE, intanto, entra nel consiglio direttivo dell’iniziativa, rafforzando il proprio impegno sul fronte “IA per il bene pubblico”.
Prossima tappa: Bruxelles
Il lavoro continua. Appuntamento a Bruxelles il 9 e 10 ottobre per il Global Gateway Forum, dove verranno monitorati i progressi. L’ambizione – si legge nella dichiarazione – è costruire “partenariati di impatto, investimenti di alta qualità e opportunità per una crescita sostenibile guidata dall’Africa”.
...le promesse restano sul tavolo: 1,2 miliardi da spendere tra infrastrutture, formazione, sostenibilità e digitale. Con un interrogativo latente: sarà la volta buona per passare dalle dichiarazioni di partenariato alla cooperazione vera, simmetrica, reciproca?
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