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consigli e curiosità

Rinascere nel verde: la biofilia è la chiave del nostro benessere (anche in città)

Riscoprire il legame profondo con la natura per migliorare salute, umore e qualità della vita, anche nel cuore delle città

Rinascere nel verde: la biofilia è la chiave del nostro benessere (anche in città)

Secondo un'intervista svolta a Rita White – psicologa ambientale e co-autrice, insieme a Elena Meli, del libro Rinascere nel verde – che cosa fosse la biofilia, la risposta mi ha subito colpito: «È l’amore per la vita e per la natura: un bisogno profondo, scritto nei nostri geni». Un concetto semplice, eppure potente, che ci ricorda quanto il legame con l’ambiente naturale sia radicato dentro di noi, anche se ce ne dimentichiamo troppo spesso.

La natura ci fa rinascere – parola di scienza

Chiunque abbia fatto una passeggiata nel verde, si sia immerso in un bosco o perso con lo sguardo tra le onde del mare, conosce quella sensazione inspiegabile di benessere. Non è solo poesia: la scienza conferma che il contatto con la natura migliora salute, umore e relazioni, riduce lo stress e rafforza il sistema immunitario. «Anche solo venti minuti al giorno nel verde fanno la differenza», spiega White. «Il cortisolo cala, il respiro si fa più lento, aumentano serotonina e dopamina. Il cervello si rigenera, la concentrazione migliora e le onde cerebrali entrano in uno stato di rilassamento».

Un effetto così tangibile che in alcuni studi, citati da Kathy Willis in La natura che cura, si è osservato come i pazienti ospedalieri guariscano più in fretta se dalla finestra vedono alberi, invece che edifici.

Amnesia ambientale: quando il cemento ci sembra normale

Ma se la natura ci fa così bene, perché viviamo lontani da essa? La risposta è in un concetto preoccupante: l’amnesia ambientale. «Ogni generazione cresce credendo che aria inquinata, poco verde e paesaggi artificiali siano la normalità», spiega White. Eppure, in termini evolutivi, la vita urbana è una novità. «Se comprimessimo l’intera storia dell’Homo sapiens in 24 ore, la città esisterebbe solo nell’ultimo minuto».

Il prezzo del “deficit di natura”

Il problema ha un nome preciso: deficit di natura. E comporta conseguenze reali: insonnia, ansia, stanchezza cronica, difficoltà cognitive. Secondo White, oggi trascorriamo il 90% del nostro tempo in ambienti chiusi, tra uffici, mezzi pubblici e case sigillate, scollegati dal mondo naturale che ha plasmato il nostro corpo e la nostra mente. «Il nostro cervello è ancora quello di un Homo sapiens abituato a stare in mezzo al verde. Non al cemento».

I luoghi più terapeutici? Quelli che somigliano a “casa”

Alcuni paesaggi ci attirano più di altri. Non a caso: la cosiddetta “valenza ecologica” spiega che preferiamo ambienti che offrivano, nel passato evolutivo, sicurezza e risorse. Come radure, corsi d’acqua, rifugi naturali e zone con biodiversità. Non stupisce, quindi, che boschi, laghi e mari esercitino su di noi un fascino così intenso e rigenerante.

Eppure restiamo in città: perché?

Non sempre è una scelta. «Molti vivono in città per necessità», sottolinea White. Certo, l’ambiente urbano offre stimoli, comodità, lavoro. Ma spesso a scapito del benessere. La buona notizia? Le cose stanno cambiando. Progetti come la High Line di New York o la diffusione degli orti urbani mostrano quanto le persone desiderino una nuova forma di città, in cui il verde non sia solo decorazione, ma elemento essenziale della vita quotidiana.

Verso città biofiliche: il futuro che ci serve

Il futuro, secondo White e Meli, appartiene alle “città biofiliche”: luoghi dove natura e urbanizzazione convivono, in cui il benessere umano ed ecologico sono priorità vere. Un equilibrio da costruire, ma possibile. Anche un singolo gesto può fare la differenza. Ecco tre suggerimenti pratici, tratti dal libro Rinascere nel verde.

Tre consigli per risvegliare la biofilia

1. Smartworking biofilico
Lavori da casa? Scegli un angolo vicino alla luce naturale, metti una pianta sulla scrivania, appendi un’immagine della natura. In ufficio? Proponi spazi verdi condivisi o pause all’aperto: il verde riduce lo stress e migliora la concentrazione.

2. Routine domestica biofilica
Apri le finestre appena sveglio, prenditi cura di una pianta, bevi acqua aromatizzata con erbe coltivate da te. Profumi, immagini, suoni della natura: ogni stimolo sensoriale è una via per riconnettersi alla vita.

3. Perdersi ogni tanto
Concediti un’ora in un luogo naturale dove non sei mai stato. Niente mappe, niente obiettivi. Lasciati guidare dai sensi, cammina senza meta. Perdersi nella natura è un modo potente per uscire dall’automatismo e ritrovare sé stessi.

La natura non è un lusso: è una necessità

In un mondo sempre più tecnologico e frenetico, ritrovare il contatto con il verde non è un vezzo nostalgico, ma un’urgenza concreta. Per la nostra salute, per l’equilibrio mentale, per ricordarci – come scrivono White e Meli – che rinascere nel verde è possibile. E necessario.

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