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Il giro del mondo in 5 anni

Perché un ragazzo di 32 anni ha deciso di attraversare il mondo… a piedi?

La storia di Nicolò Guarrera, che ha abbandonato la vita frenetica per un’avventura di oltre cinque anni fatta di passi, silenzi e scoperte sorprendenti.

Perché un ragazzo di 32 anni ha deciso di attraversare il mondo… a piedi?

Il 9 agosto 2020 Nicolò Guarrera, un giovane vicentino nato nel 1993, sarebbe partito da Malo, un piccolo comune della provincia di Vicenza, con un’idea semplice ma ambiziosa: quella di fare il giro del mondo a piedi nella maniera più arcaica possibile. In piena pandemia, nonostante l’incertezza dovuta ai lockdown e alle restrizioni, Nicolò ha scelto di mettersi in cammino senza fretta, spinto dalla passione per il viaggio lento e dal desiderio di raccontare la sua esperienza in un libro.

Originario del Veneto, Nicolò si era trasferito a Milano per studiare Economia. L’idea di partire per un lungo viaggio a piedi sarebbe nata proprio alla fine dell’università, in un momento di riflessione su cosa volesse davvero fare della sua vita. Nicolò ha raccontato di aver sempre sognato fin da piccolo di scrivere un libro e di amare molto camminare e viaggiare, perciò ha deciso di unire queste passioni in un progetto unico: attraversare il mondo a piedi e raccontarlo.

La scelta di un cammino lento non è stata casuale. Nicolò ha voluto contrastare i ritmi frenetici della vita moderna e trovare un modo di vivere più semplice e consapevole. A Milano, come in molte altre città, si va sempre troppo veloce e spesso non ci si accorge di ciò che ci circonda, per cui camminare è stata la sua risposta.

Partito da Malo, ha attraversato l’Europa, l’America Latina, l’Oceania e l’Asia, percorrendo in media 40 chilometri al giorno. In Francia e Spagna, ha seguito il celebre Cammino di Santiago, utilizzando gli ostelli per prepararsi alla fatica che lo aspettava. Dopo le Canarie, per attraversare l’oceano Atlantico ha scelto di viaggiare in barca a vela, un momento che ha definito tra i più impegnativi e simbolici del viaggio.

Una volta sbarcato a Panama, ha proseguito a piedi dall’Ecuador, attraversando Perù, Cile — dove ha trascorso quasi un anno attraversando il deserto di Atacama — e Argentina, fino a raggiungere Ushuaia, la città più a sud del pianeta, considerata il punto simbolico di “fine terra”. Da lì è volato in Australia, camminando per sei mesi nel deserto dell’Outback, per poi raggiungere l’Asia, passando per India, Oman, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Kuwait, Iraq, Iran, Armenia, Georgia, Turchia, e tornare poi in Europa attraverso i Balcani.

Attualmente si trova ad Atene, dove si sta preparando per l’ultima tratta che lo riporterà in Italia, a Trieste, concludendo così un’avventura durata più di cinque anni.

Un elemento particolare di questo viaggio è “Ezio”, un passeggino da trekking che Nicolò ha scelto in alternativa allo zaino tradizionale. Con i suoi 12 chili di peso, Ezio è in grado di trasportarne fino a 50, permettendo a Nicolò di camminare senza dolori eccessivi e portando con sé tutto il necessario. Nicolò ha spiegato di averlo scelto perché lo riteneva funzionale, più comodo di uno zaino e un compagno di viaggio perfetto, con cui ha anche sviluppato un certo dialogo per distrarsi e superare momenti difficili.

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Un post condiviso da Nicolo Guarrera (@pieroad____)

Negli ultimi anni, la sua avventura ha trovato un ampio seguito sui social media, in particolare su Instagram, dove è conosciuto come @pieroad____. Con oltre 350mila follower, Nicolò ha raccontato in modo schietto e spontaneo i luoghi visitati, promuovendo uno stile di vita semplice, rispettoso dell’ambiente e votato alla lentezza.

Durante il percorso, Nicolò ha dovuto adattare i suoi piani in base a problemi burocratici, come in India e Pakistan, dove i tempi e le condizioni dei visti lo hanno costretto a cambiare itinerario. Questo ha portato a deviazioni in Oman e nella penisola arabica, attraversando paesi dal forte fascino e dalle condizioni spesso estreme.

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Nel corso del viaggio, le lezioni di vita sono state tante, come quella di fare di necessità virtù: evitare sprechi, riparare ciò che si rompeva, vivere con meno, abbracciando una filosofia anticonsumista.

Nicolò avrebbe anche già un accordo con una casa editrice per raccontare in un libro tutto ciò che ha vissuto, tra appunti, incontri, paesaggi e riflessioni.

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