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Viaggi
22 Giugno 2025 - 23:07
Se è vero che viaggiare è un modo per perdersi e ritrovarsi, nel 2025 lo facciamo con Google Maps aperto e il Priority Pass in mano.
Siamo lontani anni luce dalle vacanze con le cartine piegate male e i panini di mamma. Oggi, il viaggio non è solo una pausa, ma una dichiarazione d’intenti. Un messaggio più o meno velato al mondo: “Sto bene, guardami in questa foto perfetta davanti a un tramonto indonesiano”.
Ma dietro i tramonti e i #wanderlust si nasconde un cambiamento reale. Profondo. E anche un po’ nevrotico.
Ecco allora i trend di viaggio dell’estate 2025, tra nuove abitudini e vecchie ossessioni vestite di nuovo.
Viaggi organizzati dall’Intelligenza Artificiale
Chi ha tempo per cercare hotel, orari dei voli e ristoranti gluten free? Nessuno.
Per questo oggi l’IA ci salva. Pianifica, consiglia, incastra tappe come un Tetris perfetto. E soprattutto: non si stanca mai.
Le app di viaggio ci costruiscono itinerari su misura, ci dicono dove mangiare (bene e in fretta), e perfino quando andare in bagno prima del volo.
La noia in aeroporto? Addio: lounge prenotabili con un click, mappe interattive e persino camerieri-robot che servono il Negroni.
È l’esperienza perfetta. O almeno lo è finché il Wi-Fi regge.
Il viaggio è (anche) sostenibile – o almeno ci proviamo
Il 2025 vede la sostenibilità come condizione, più che opzione.
Non basta più piantare un albero sul sito mentre prenoti il volo. Oggi si cerca l’hotel a impatto zero, il resort solare in Costa Rica, il glamping che fa la raccolta differenziata meglio del tuo condominio.
Le compagnie aeree sperimentano carburanti green, gli aeroporti ti fanno compensare le emissioni già al check-in.
E anche se la sostenibilità è spesso un trend instagrammabile, inizia ad avere radici solide.
(Però attenzione: se prendi 4 voli in 10 giorni per “ritrovare te stesso”, forse c’è un problema).
Solo traveller: il viaggio che ti fa compagnia
Partire da soli non è più da anime in pena. È una scelta. Una liberazione. Un regalo.
Nel 2025 il viaggio in solitaria è il massimo del lusso esistenziale: fai quello che vuoi, quando vuoi, come vuoi.
I numeri parlano chiaro: +35% di prenotazioni da soli. Anche perché oggi viaggiare da soli non significa essere soli.
Le app ti connettono, gli ostelli sono chic, la sicurezza è aumentata e finalmente ci sentiamo meno strani a mangiare da soli al ristorante.
E poi vuoi mettere il gusto di non litigare mai su cosa vedere?
Workcation: il lavoro in valigia (e il Wi-Fi nel cuore)
Lavorare in costume, laptop sulle ginocchia e vista oceano?
Sogno. Ma anche realtà.
Sempre più persone nel 2025 scelgono di non scegliere tra lavoro e vacanza.
Si parte e si lavora: co-living, hotel con spazi di coworking, Wi-Fi potente, pacchetti su misura per chi vive a metà tra il fuso orario e la deadline.
Le mete top? Thailandia, Spagna e Norvegia.
E se suona tutto molto figo, ricordiamoci che il burnout sotto le palme è comunque burnout.
Revenge travel 2.0: la vendetta si serve su un treno notturno
Dimentica il weekend a Londra.
Nel 2025 si torna a viaggiare “come si deve”. Lungo, profondo, intenso.
Si parla di treni che attraversano l’Europa, safari in Africa, itinerari asiatici che sembrano romanzi di formazione.
La Generazione Z vuole esperienze irripetibili, hotel da sogno, e magari una spa vista giungla.
Il lusso non è (solo) ostentazione, ma premio esistenziale per essere sopravvissuti a pandemie, ansie e smart working.
Calmcation: spegni tutto, tranne il respiro
Sembra una barzelletta in un mondo che corre. Ma funziona.
Il 2025 segna l’ascesa delle vacanze lente, consapevoli, silenziose.
Forest therapy in Giappone, bagni termali sulle Alpi, retreat dove non si parla per giorni.
Il detox digitale è il nuovo status symbol: “Guarda, non ho pubblicato nulla da tre giorni, sto benissimo”.
Peccato che a volte, mentre ci rilassiamo, ci preoccupiamo di quanto ci stiamo rilassando.
L’estate 2025 non ci porta solo da qualche parte. Ci racconta chi siamo diventati. Più connessi ma anche più stanchi. Più consapevoli, ma ancora pieni di FOMO. Viaggiamo per vedere il mondo. Ma, spoiler: spesso stiamo cercando solo un angolo dove respirare.
E se c’è un Priority Pass che ci aspetta, ancora meglio.
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