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Curiosità feline
24 Giugno 2025 - 09:00
Da secoli i gatti sono circondati da un’aura di mistero. Considerati sacri nell’antico Egitto, protagonisti di superstizioni e simboli di magia, questi felini sembrano possedere qualcosa che va oltre l’istinto animale. Tra le storie più sorprendenti legate alla loro sensibilità c’è quella di Oscar, il gatto che “prevedeva” la morte.
Oscar viveva nel Steere House Nursing and Rehabilitation Center di Providence, nel Rhode Island, una struttura specializzata in cure palliative. Introdotto nell’ambiente come molti altri animali da compagnia per portare conforto ai pazienti, Oscar sviluppò un comportamento straordinario: quando un paziente stava per morire, lui si avvicinava e si accoccolava accanto al letto, rimanendo lì fino al momento del decesso.
Il personale, inizialmente scettico, cominciò a notare uno schema ricorrente. Oscar non sbagliava quasi mai. Arrivava, si sistemava accanto alla persona, e poco dopo questa moriva. Dopo oltre 50 episodi documentati, il comportamento del gatto attirò l’attenzione della comunità scientifica, tanto che il New England Journal of Medicine gli dedicò un articolo nel 2007, scritto dal dottor David Dosa, geriatra presso la struttura.
Come faceva Oscar a sapere che il momento era vicino? Le spiegazioni sono diverse. Una delle ipotesi più accreditate è che i gatti possano percepire cambiamenti chimici o biologici nel corpo umano che precedono la morte. L’olfatto felino è molto più sviluppato di quello umano, e potrebbe essere sensibile a odori emessi da cellule in sofferenza o in necrosi, o ai cambiamenti nei livelli di feromoni e ormoni.
Un'altra possibilità è che Oscar fosse diventato particolarmente attento ai segnali dell’ambiente: i movimenti del personale, i rumori, la quiete improvvisa, i cambiamenti nel comportamento delle persone attorno a lui. Potrebbe aver “associato” inconsciamente queste situazioni alla morte e agito di conseguenza.
Ma c’è anche chi ritiene che ci sia qualcosa di più sottile. I gatti, animali silenziosi, osservatori e sensibili ai minimi cambiamenti, sembrano avere una forma di empatia non verbale, un'intuizione che non possiamo spiegare pienamente con la sola scienza.
Oscar non è l’unico felino ad aver mostrato questo comportamento. In tutto il mondo si trovano racconti aneddotici di gatti che si avvicinano ai loro umani nei momenti finali, o che si comportano in modo strano poco prima che una persona muoia. Alcuni proprietari raccontano di gatti che diventano improvvisamente affettuosi o inquieti prima della scomparsa di un familiare.
Anche negli ospedali e nelle case di riposo, i gatti residenti sono spesso notati mentre si aggirano intorno alle stanze di chi è più vicino alla fine, come se percepissero un cambiamento nell’energia o nel corpo della persona.
Più che un presagio di morte, il comportamento dei gatti come Oscar potrebbe essere visto come una forma di accompagnamento discreta e compassionevole. Nella solitudine degli ultimi istanti, la presenza di un animale può offrire conforto, calore, un senso di presenza che va oltre le parole.
Oscar, con il suo comportamento quasi rituale, non è diventato solo una curiosità mediatica: è stato anche una presenza dolce e costante per chi si avviava al passo finale della vita.
Forse i gatti non vedono la morte come qualcosa da temere. Forse, per loro, è solo un’altra parte del ciclo naturale. E nel silenzio della loro compagnia, riescono a offrirci un tipo di vicinanza che, in quei momenti, nemmeno gli esseri umani possono dare.
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