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Storie vere (dell'orrore)
24 Giugno 2025 - 14:05
Nell’era della Guerra Fredda, il mondo ha assistito a un pericoloso gioco di potere e paura, segnato dall’accumulo e dalla gestione di armi nucleari. Tra i tanti rischi legati a questo armamento spaventoso, c’è uno dei più inquietanti: le bombe nucleari “perse” o “smarrite”. Incidente o negligenza, numerose testate sono finite in mare, nel deserto, o in zone remote, senza che si abbia mai un quadro chiaro della loro reale ubicazione o numero.
Negli Stati Uniti, gli episodi più famosi sono quelli di Palomares (1966) e Thule (1968). In Spagna, quattro bombe caddero dopo una collisione in volo, e solo tre furono recuperate intatte. In Groenlandia, un B-52 si schiantò vicino alla base di Thule, causando la dispersione di materiale radioattivo. Questi eventi sono tra i tanti casi catalogati come “Broken Arrow” — termini militari per incidenti gravi con armi nucleari.
L'incidente di Palomares (Spagna) del 1966
Dall’altra parte del mondo, l’Unione Sovietica, oggi Russia, ha vissuto eventi simili. Sottomarini nucleari affondati, testate perse negli abissi degli oceani Atlantico e Artico, e incidenti meno noti ma altrettanto pericolosi, come quello del sottomarino K-219 nel 1986, confermano un pericolo globale e poco documentato.
Il vero problema è che, a differenza degli Stati Uniti, la Russia ha mantenuto un alto livello di segretezza su questi incidenti. E non solo: molti altri paesi con arsenali nucleari (come Regno Unito, Francia, Cina) hanno avuto a loro volta incidenti o perdite di materiale nucleare, anche se in misura minore e meno pubblicizzata.
Ad oggi, nessuno può dire con certezza quante bombe nucleari siano realmente “perse” nel mondo, o dove esattamente si trovino. Alcune potrebbero essere sul fondo di mari e oceani, altre in zone remote e difficili da raggiungere, e il rischio di dispersione di materiale radioattivo o di ritrovamento da parte di soggetti non autorizzati è una minaccia tuttora presente.
Il punto d’impatto in alto a Thule (Groenlandia), 1968
Questa mancanza di trasparenza alimenta paure e dubbi sull’effettiva sicurezza mondiale. Le testate nucleari perse non solo rappresentano un rischio ambientale a lungo termine, ma sollevano interrogativi sul controllo globale degli arsenali atomici.
Mentre si continua a parlare di riarmo e disarmo e di controllo internazionale, la realtà è che queste bombe smarrite restano un capitolo oscuro e pericoloso della storia militare recente, che nessuno ha ancora voluto – o potuto – chiarire completamente. E con i fatti attuali che stanno accadendo nel mondo oggi, si è costantemente sospesi su un filo sottile tra il passato mai risolto e un presente in cui l’imprevedibilità potrebbe trasformare un vecchio errore in una nuova tragedia.
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