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Salute e prevenzione
25 Giugno 2025 - 12:55
Un piccolo parassita dal nome poco conosciuto, Angiostrongylus cantonensis, sta mettendo in allarme l’Australia orientale. Nascosto tra giardini umidi e vegetazione, si sta diffondendo rapidamente nelle zone di Sydney e Brisbane, complice l’aumento delle piogge e delle temperature. Il parassita, noto anche come “verme polmonare del ratto”, è responsabile di un’ondata crescente di infezioni gravi – e talvolta mortali – tra i cani domestici.
Secondo uno studio dell’Università di Sydney, tra il 2020 e il 2024 si sono registrati almeno 93 casi confermati. Ma la dottoressa Phoebe Rivory, a capo della ricerca, avverte: “Questi numeri sono solo la punta dell’iceberg”.
Il ciclo inizia con i ratti selvatici, portatori delle larve che espellono tramite le feci. Queste vengono ingerite da lumache e limacce, che diventano ospiti intermedi. Quando un cane – o in rari casi un essere umano – ingerisce una di queste lumache, anche accidentalmente, può contrarre il parassita. Il rischio maggiore si presenta nei parchi o nei giardini dopo forti piogge, dove questi molluschi abbondano.
Una volta entrato nell’organismo, il verme può raggiungere il sistema nervoso centrale, causando danni neurologici gravi, a volte irreversibili.
Negli ultimi anni, piogge intense e urbanizzazione crescente hanno creato un habitat ideale per le lumache. I ricercatori hanno osservato che i casi aumentano sensibilmente nei mesi successivi a eventi climatici estremi. Solo nel 2022, 32 cani sono stati colpiti in un anno.
Il professor Jan Šlapeta, esperto del settore, sottolinea che i cani agiscono come “sentinelle sanitarie”: monitorare le infezioni tra gli animali domestici aiuta a prevedere e prevenire eventuali rischi per la salute umana.
Sebbene sia raro, il contagio umano è possibile. In Australia, tra il 1971 e il 2018 sono stati documentati 28 casi. Il più tragico è quello di Sam Ballard, giovane rugbista di Sydney che, per una sfida tra amici, ingerì una lumaca da giardino nel 2010. Rimase in coma per oltre un anno e lottò per otto anni con gravi danni cerebrali, fino alla morte a soli 28 anni.
Gli esseri umani possono infettarsi mangiando lumache crude, oppure consumando frutta e verdura non lavata contaminata dalla loro bava. I sintomi più gravi comprendono meningite eosinofila, paralisi e, in alcuni casi, la morte. Circa il 18% dei casi umani può essere fatale; il 14% porta a danni permanenti al cervello.
Le autorità sanitarie australiane consigliano misure preventive semplici ma efficaci, in particolare nelle zone più esposte:
Lavare sempre con cura frutta e verdura prima del consumo
Evitare che i cani mangino lumache, erba umida o bevano da pozzanghere
Indossare i guanti durante il giardinaggio
Tenere sotto controllo i propri animali dopo giornate di pioggia
La prevenzione è essenziale: una volta che il parassita raggiunge il cervello, le possibilità di guarigione si riducono drasticamente.
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