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TECNOLOGIA & SALUTE

Ipertensione: adesso esiste un algoritmo per dire addio agli sbagli nella misura

Un'innovativa ricerca dell'Università di Exeter promette diagnosi più precise e riduce gli errori nella rilevazione della pressione sanguigna

Ipertensione: adesso esiste un algoritmo per dire addio agli sbagli nella misura

Misurare la pressione sanguigna senza ricorrere al braccio è sempre stata una sfida, in particolare quando si utilizzano metodi alternativi come la misurazione alla caviglia, che spesso porta a risultati imprecisi. Tuttavia, un nuovo algoritmo sviluppato dai ricercatori dell'Università di Exeter potrebbe rivoluzionare questa situazione, offrendo una soluzione più affidabile. Questo avanzamento scientifico non solo promette diagnosi più precise, ma potrebbe anche ridurre significativamente gli errori nella rilevazione dell'ipertensione, con impatti significativi a livello globale. La misurazione della pressione alla caviglia, infatti, può risultare superiore di 20-30 mmHg rispetto a quella al braccio, creando dubbi nella diagnosi di ipertensione e aumentando i margini di errore.

Fino ad oggi, i medici si sono dovuti accontentare di metodi di conversione approssimativi per tradurre i valori misurati alla caviglia in quelli equivalenti del braccio, accettando un certo grado di incertezza. Tuttavia, una nuova ricerca potrebbe finalmente risolvere questo problema. Un gruppo di ricercatori dell'Università di Exeter ha sviluppato un algoritmo che migliora la precisione delle misurazioni effettuate alla caviglia, offrendo un'alternativa più affidabile quando non è possibile misurare al braccio.

Lo studio, che ha analizzato i dati di oltre 33.000 persone, ha portato alla creazione di una calcolatrice online in grado di tradurre le misurazioni della caviglia in valori più precisi e comparabili con quelli ottenuti dal braccio. "Il nostro nuovo metodo consentirà di ottenere una lettura più accurata della pressione sanguigna in circa il 2% di persone in più", ha dichiarato Chris Clark, responsabile della ricerca e professore di medicina all’Università di Exeter. Sebbene un incremento del 2% possa sembrare esiguo, in un contesto dove circa un terzo degli adulti soffre di ipertensione, questa piccola percentuale rappresenta un miglioramento significativo. Ad esempio, nel solo Regno Unito, il 2% equivale a circa 750 diagnosi errate in meno ogni anno, con un impatto notevole a livello globale.

L’algoritmo sviluppato dagli studiosi tiene conto di variabili individuali come età, sesso e storia clinica, personalizzando così la conversione per ogni paziente. Sebbene questo metodo non sia destinato a sostituire la misurazione standard al braccio, rappresenta una valida alternativa quando necessario, soprattutto per coloro che non possono sottoporsi a una misurazione tradizionale.

Con l'ipertensione che colpisce oltre un miliardo di persone nel mondo, migliorare anche di poco l'accuratezza della diagnosi ha un grande valore. In particolare, un sistema che permetta di ottenere misurazioni più precise potrebbe contribuire a ridurre le disuguaglianze sanitarie, offrendo diagnosi più affidabili anche a chi, per vari motivi, non può effettuare misurazioni accurate con il braccio. 

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