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Salute e prevenzione
11 Giugno 2025 - 15:55
Un tempo considerato un evento tipico della terza età, oggi l’ictus ischemico sta diventando sempre più una minaccia anche per i giovani adulti. Lo confermano numerosi studi condotti negli Stati Uniti e in Europa: l’incidenza di ictus tra i 18 e i 50 anni è in crescita, così come la diffusione dei tradizionali fattori di rischio – ipertensione, dislipidemia, diabete, fumo e obesità – sempre più presenti anche in questa fascia d’età.
A rilanciare l’allarme in Italia è A.L.I.Ce. Italia Odv, l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale, che invita a non sottovalutare un fenomeno con gravi ripercussioni sulla salute e sulla qualità della vita: circa il 10-15% dei casi di ictus colpisce giovani adulti, con una prevalenza più marcata tra le donne.
«Molti giovani ignorano i segnali di rischio e rinunciano ai controlli medici», afferma la professoressa Marina Diomedi, responsabile della Stroke Unit del Policlinico Tor Vergata di Roma e membro del Comitato Tecnico-Scientifico di A.L.I.Ce. Italia. «A peggiorare il quadro, contribuiscono anche fattori tipici dell’età giovanile, come una maggiore predisposizione genetica e l’uso di alcol e droghe. L’ictus in giovane età può avere un impatto devastante, con tassi elevati di disabilità permanente e un maggiore rischio di mortalità».
Ipertensione e dislipidemia
Anche se spesso sottovalutati nei più giovani, la pressione alta e l’eccesso di colesterolo rappresentano due fra i principali fattori di rischio vascolare. Non sempre diagnosticati tempestivamente, possono favorire la formazione di placche nelle arterie e aumentare il rischio di eventi cerebrovascolari.
Diabete mellito
In Italia circa 4 milioni di persone convivono con il diabete, tra cui molti giovani. Il diabete accelera i processi di aterosclerosi, aumentando significativamente il rischio di ictus ischemico, soprattutto in presenza di altri fattori di rischio.
Fumo di sigaretta
Il tabagismo è fortemente associato all’ictus, con un rischio aumentato del 40% nei fumatori moderati e fino all’80% nei forti fumatori. Nei soggetti sotto i 55 anni, il rischio è circa triplo rispetto ai non fumatori. Per le donne, la combinazione di fumo, emicrania con aura e contraccettivi orali rappresenta una minaccia ancora maggiore.
Abuso di alcol
L’alcol agisce da doppio detonatore: incrementa il rischio nel lungo periodo, ma può anche innescare un ictus in seguito a un singolo episodio di binge drinking. Nei giovani, l’uso eccessivo di alcol è sempre più diffuso e pericoloso.
Sostanze stupefacenti
Cocaina, anfetamine e altre droghe possono provocare un aumento improvviso della pressione sanguigna e danneggiare i vasi cerebrali, causando trombosi e ictus anche in soggetti sani.
Emicrania con aura
Spesso sottovalutata, l’emicrania con aura è un fattore di rischio indipendente per l’ictus ischemico, soprattutto nelle donne sotto i 45 anni. Il rischio si moltiplica in presenza di altri elementi come fumo, ipertensione e obesità.
«Un ictus in età giovane può cambiare radicalmente la vita di una persona», sottolinea Andrea Vianello, presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv. «Difficoltà motorie, cognitive, linguistiche ed emotive possono compromettere lo studio, il lavoro e la socialità. E l’impatto coinvolge spesso anche le famiglie, costrette a riorganizzare completamente la propria quotidianità».
Per questo motivo, l’associazione avvierà nei prossimi mesi una campagna nazionale di screening gratuiti dedicati agli under 55, puntando sull’informazione e sull’educazione alla salute.
L’obiettivo è promuovere una maggiore consapevolezza su fattori di rischio spesso trascurati e incoraggiare controlli periodici per tenere sotto osservazione glicemia, colesterolo, pressione arteriosa, BMI ed elettrocardiogramma.
Una corretta informazione e uno stile di vita sano sono gli strumenti più efficaci per ridurre il rischio di ictus anche tra i più giovani. Valutare la predisposizione familiare e mantenere sotto controllo i principali indicatori clinici può fare la differenza.
In un’epoca in cui i segnali di allarme si presentano sempre più presto, il messaggio è chiaro: la prevenzione non ha età.
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